Radio anch'io trasmette da Pesaro Studi Mazzoli chiede collaborazione alle imprese

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PESARO - Il valore della formazione universitaria e le relazioni tra giovani, scuola e imprese del territorio. E' stato questo il tema trattato nella puntata di oggi della...

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PESARO - Il valore della formazione universitaria e le relazioni tra giovani, scuola e imprese del territorio. E' stato questo il tema trattato nella puntata di oggi della popolare e storica trasmissione di Radio Rai1 "Radio anch'io", condotta da Giorgio Zanchini, che ha trasmesso dalla sede di Pesaro dell'Università di Urbino con diversi ospiti e alcuni studenti del corso di Comunicazione e pubblicità.




Nell'occasione, la direttrice del Dipartimento di Scienze della comunicazione Lella Mazzoli ha dichiarato di aver instaurato negli ultimi anni virtuosi rapporti con importanti imprese del Nord Italia, di cui alcuni suoi ex studenti sono diventati influenti manager, auspicando che analoghe collaborazioni possano essere avviate con le imprese del territorio.



Nello studio improvvisato presso la sede di Pesaro Studi, le aziende erano rappresentate da Giuseppe Bertozzini della Tvs e da Massimo Berloni della Dondup. Il primo ha dichiarato come sia importante che delle conoscenze acquisite a scuola ai giovani restino, quando entrano in azienda, gli strumenti per imparare, mostrando disponibilità per ogni mansione, mentre Berloni ha sottolinato il dovere degli imprenditori di investire in risorse umane accompagnando la crescita di questi ragazzi durante gli stage senza chiedere loro solamente umiltà.



In collegamento telefonico, prima di partecipare ai lavori della nuova assemblea legislativa, è intervenuto anche il presidente della giunta delle Marche Luca Ceriscioli, che ha evidenziato la necessità di uscire dalla logica dei tagli lineari del precedente governo regionale. "Occorre fare rete - ha affermato - per realizzare una collaborazione maggiore tra gli enti pubblici e le imprese”.



A questo proposito, il sindaco di Urbino Maurizio Gambini, che è un imprenditore agricolo, ha espresso un appello perché si investa politicamente di più nel sistema impresa, ora vessato da credito e fisco, perché è l'unico motore possibile della ripresa economica del Paese.



Il segretario regionale della Cgil, Roberto Ghiselli, ha precisato che la ripresa del Paese si fonda sulle imprese e sul lavoro, segnalando che nei momenti di crisi sono proprio i lavoratori la componente più attaccata all'impresa; al contrario il job act a suo dire non produce alcun vantaggio ma toglie diritti fondamentali ai lavoratori intaccando la solidarietà aziendale. Critiche sono state espresse dai presenti all'organizzazione e alla comunicazione dei Centri per l'impiego, ma Ghiselli ha spezzato una lancia a favore di quello di Urbino definito un'eccellenza.



Ha preso la parola anche il rettore dell'università Carlo Bo di Urbino, Vilberto Stocchi, che ha denunciato la crisi del mondo della scuola e dell'università nel nostro Paese, a cui negli ultimi decenni è stato tolto un terzo delle risorse finanziarie. Il rettore ha spiegato che l'università trasmette agli studenti conoscenze necessarie ma non sufficienti per progredire nel mondo del lavoro, dove le competenze formative sono strumenti per acquisire, in condizioni di grande flessibilità, le più opportune capacità professionali.



Interessanti le testimonianza dei ragazzi, che hanno dichiarato come le loro speranze occupazionali dipendano per l'80 per cento dallo stage al termine del corso e hanno affermato di non ritenere riprovevole la raccomandazione, considerata una fortuna laddove c'è, perché forma di mediazione tra scuola e lavoro. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico