Catturato il lupo che vagava al porto: qualcuno lo aveva investito, sarà operato

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 PESARO Salvato dagli operatori del Cras (il Centro Recupero Animali Selvatici regionale) il povero lupo, in là con gli anni e anche un po’ acciaccato, che da giorni aveva trovato rifugio al porto di Pesaro vangando tra gli scogli e i massi. «Era già da qualche giorno che il lupo era stato avvistato nella zona -, racconta l’assessore all’Operatività Enzo Belloni - ma stavamo aspettando per capire come intervenire.

 

Essendo il fiume e il porto vicini al San Bartolo, sono zone di caccia abbastanza facili per i lupi che si possono nutrire di topi e nutrie facilmente. Quindi c’è un discreto movimento dal San Bartolo, ma quello che ci ha fatto insospettire era che si muoveva poco. Così venerdì abbiamo convocato un tavolo che ha coinvolto oltre al Cras, la Capitaneria di porto, i Carabinieri forestali, la Questura ed il Comune di Pesaro con gli assessorati all’ambiente e alla sicurezza. Si tratta di un maschio adulto che è stato catturato e messo in condizioni di sicurezza e per questo ringrazio gli operatori del Cras».


Sappiamo che il lupo non aggredisce gli esseri umani, ma questo sembrava particolarmente affaticato e con poca possibilità di movimento. Inoltre, avendo trovato rifugio tra gli scogli, era in pericolo di vita per l’annunciato maltempo. Il Cras è intervenuto ieri, prima cercando di prenderlo senza doverlo sedare, anche se poi addormentarlo è stata l’unica soluzione possibile. Davvero un brillante intervento del Cras che sta crescendo con grande professionalità.

«Ci avevano allertato già dal 18 novembre con le segnalazioni del lupo al porto», racconta Angelo Giuliani, il coordinatore responsabile della struttura che ha sede a Ca’ Girone. Segnalazioni che via via, durante la settimana, avvertivano la presenza di qualche disagio del lupo che sembrava non muoversi con facilità e non essere un lupo in dispersione (ovvero un giovane che si allontana dalla famiglia una volta raggiunta la maturità necessaria), ma un maschio adulto. Questo ha dunque accelerato la procedura e dopo la riunione con le istituzioni della città si è deciso di intervenire.

«Quando abbiamo appurato, ieri mattina, che era in evidente difficoltà», prosegue Giuliani «abbiamo deciso di intervenire». Non facile il recupero del povero animale che si era andato a rifugiare nelle palafitte sugli scogli. Con un braccio allungato e uno stantuffo gli è stato dato un sedativo leggero e poi, la pazienza e la bravura dei volontari, tra cui Iacopo Burattini, ha permesso di recuperarlo, alla presenza anche della veterinaria, la dottoressa Federica Panzieri, e il coordinamento di Giuliani.


Il lupo è stato poi portato d’urgenza a Monte Adone, il centro riservato ai lupi, dove gli è stata riscontrata una brutta frattura del bacino, forse causata da un investimento avvenuto nei giorni precedenti. Il lupo, ora sotto flebo, è in terapia intensiva e sarà operato e monitorato per avere un quadro completo epidemiologico. Se supera l’operazione, farà un periodo di riabilitazione e verrà di nuovo rilasciato nelle nostre zone con un radiocollare, come da corretta procedura ministeriale. È il primo lupo recuperato nella città di Pesaro ed è stato grazie alla sinergia delle istituzioni e la collaborazione del Cras che la storia ha avuto, almeno per ora, un lieto fine.
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Corriere Adriatico