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FANO - Era un bel sogno e tale è rimasto, qualcuno però ci ha creduto davvero lasciandosi sfuggire un’occasione che per la nostra città avrebbe creato senz’altro dei vantaggi almeno sotto il profilo delle relazioni e della promozione. La nazionale cantanti di calcio, associazione che dispone come ben noto di sponsor nazionali notevoli, da tempo cerca di aprire una sede con foresteria e centro sportivo nel centro Italia.
La collocazione ideale
Aveva individuato la nostra città e in particolare la zona sportiva della Trave, dove già esiste un campo di calcio in cui sarebbe stato possibile effettuare gli allenamenti e dove si trova casa Bartoli, una costruzione abbandonata da decenni, che attualmente versa in condizioni di estremo degrado.
Il contatto tramite L'Alma
«Per la nazionale cantanti – ha evidenziato la segretaria di Fratelli d’Italia Loretta Manocchi - la sede di Fano era ideale, per posizione, bellezza della città e altro. Il sindaco come sempre ha perso tempo e loro adesso hanno virato niente popò di meno che per Matelica! Si fa presente che il direttore sportivo dell’Alma Rino D’Agnelli è stato membro del direttivo della nazionale cantanti e ancora oggi è molto vicino alla associazione, quindi avremmo avuto un canale ancor più diretto e privilegiato. Avere tanti cantanti di livello a Fano per certi periodi dell’anno, che possono invitare anche altri cantanti di caratura internazionale, avrebbe potuto essere anche un volano per la nautica locale che sta ripartendo, per il turismo in generale nonché per gli investimenti immobiliari, ma tanto a Fano non serve nulla!».
In più non sarebbe stato da sottovalutare il valore sportivo della presenza della nazionale cantanti, sempre associato a quello della solidarietà. Ora casa Bartoli continua a essere invasa dalla vegetazione in un angolo nascosto della zona sportiva della Trave. Il suo interno è devastato da presenze abusive che nel corso degli anni l’hanno occupata, rompendo tutto quello che si trovava all’interno perfino gli infissi.
Quasi due milioni per i lavori
Eppure di un suo riutilizzo si parlava fin dall’epoca delle Circoscrizioni, quando il progetto di insediarvi un centro sociale aveva costituito motivo di dibattito tra i residenti. Per demolire il rudere, oggi di fatto inservibile, e tirare su un nuovo manufatto che somigli il più possibile ad un centro sportivo in grado di accogliere i cantanti nei loro mini-ritiri, occorrerebbe tra il milione e mezzo e i due milioni di euro. Soldi non facili da reperire tuttavia si tratta sempre di un’occasione persa.
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