Soldatessa ferita da un colpo di mortaio al poligono di Carpegna: «Fu un errore inaccettabile»

Esercitazione al poligono di Carpegna
URBINO  - Udienza fiume al Tribunale di Urbino al processo per le gravissime lesioni procurate alla caporalmaggiore Vanessa Malerbi al poligono di Carpegna con colpi di...

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URBINO  - Udienza fiume al Tribunale di Urbino al processo per le gravissime lesioni procurate alla caporalmaggiore Vanessa Malerbi al poligono di Carpegna con colpi di mortaio il 12 giugno del 2018 durante un’esercitazione del 187mo reggimento della Folgore di Livorno. 

 

Ascoltati l’allora comandante Giuseppe Scuderi e 6 militari testimoni. Presente il colonnello Luca Simonelli, incaricato, quel giorno, di dirigere l’esercitazione. Si è cercato di stabilire le responsabilità. Scuderi non ha saputo dire «con certezza chi decise il coinvolgimento di un fuciliere nelle operazioni di utilizzo del mortaio “Expal 81”»; ha riconosciuto che «i colpi esplosi furono due». Il secondo colpo, finito, come detto, circa 400 metri a destra dell’obiettivo di tiro, fu quello che ferì Malerbi. Un errore definito «inaccettabile» sia da Simonelli che da Scuderi stesso. 


Prossima udienza, fissata per il 20 ottobre. Previsto l’ascolto dei consulenti tecnici degli avvocati difensori. Il giudice Valentina d’Orazio dovrà decidere sull’acquisizione di un documento (scambio di mail tra militare testimone e Malerbi) e sulla richiesta di confronto tra Malerbi e il capitano Italia, diretto responsabile del reparto in cui prestava servizio la vittima. 

 

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Corriere Adriatico