Andrea, 50 anni, papà di due figli, appuntato dei carabinieri, si spara un colpo di pistola in caserma

La caserma di Borgo Santa Maria a Pesaro
PESARO - Un colpo d’arma da fuoco risuonato lì dove lavorano uomini capaci di riconoscere subito il cupo suono di una pistola. Un sibilo che ha attraversato il cuore...

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PESARO - Un colpo d’arma da fuoco risuonato lì dove lavorano uomini capaci di riconoscere subito il cupo suono di una pistola. Un sibilo che ha attraversato il cuore prima ancora delle orecchie dei carabinieri della Stazione di Borgo Santa Maria. Una corsa verso l’origine di quella sinistra esplosione per scoprire un collega, steso a terra, che aveva deciso di farla finita.

 

 
Il fatto
Erano all’incirca le 18 di ieri, il carabiniere che si è ucciso stava entrando in servizio, dopo aver fatto un cambio di turno con un collega. È andato dritto nella sua stanza e con la pistola d’ordinanza si è sparato alla testa. Una tragedia improvvisa che ha lasciato sotto choc i militari di tutta la provincia ancora increduli di fronte a un gesto estremo e inaspettato. Si chiamava Andrea Giommi, 50 anni, l’appuntato che ieri pomeriggio ha deciso di non riuscire più a proseguire, nonostante amici, colleghi e familiari escludano categoricamente problemi di depressione. 
Nei giorni terribili della pandemia si era ammalato di Covid e aveva sofferto molto colpito dal virus in modo serio e pesante. Parlano del carabiniere che si è tolto la vita come di un uomo integerrimo, militare esemplare, sempre puntuale e preciso nel suo lavoro. Fiuto da investigatore, capace di fare squadra, sempre presente, mai visto tirasi indietro davanti a una fatica, a un impegno, a un pericolo o a qualche lavoro rognoso. 
Marito felice e padre di due figli era facilmente riconoscibile per la sua stazza di omone buono e dalle grandi mani con quei baffi un po’ ancien régime che lo connotavano. 
La stazione di Borgo Santa Maria presidia un territorio molto sensibile e complesso e lui era il classico appuntato che sapeva individuare i dettagli e le sfumature di un comprensorio che conosceva a menadito, insieme ai suoi personaggi, ai suoi balordi ai tanti disperati. Inflessibile ma sempre umano, era apprezzato non solo dai colleghi ma anche dalla comunità di Borgo che ne riconosceva l’impronta gentile. Rappresentava anche la sicurezza. Al contempo era dotato di grande ironia, aveva un carattere solare , scherzoso e per certi versi istrionico. Non sembra aver lasciato nessun biglietto né per salutare i suoi cari né per spiegare le ragioni del suo tragico gesto. La procura ha comunque aperto un fascicolo per capire cosa sia realmente accaduto.



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Corriere Adriatico