No alla guerra, 200 persone sfilano in centro: ampia rete di promotori. In testa 5 bambini con le bandiere della pace

No alla guerra, 200 persone sfilano in centro: ampia rete di promotori. In testa 5 bambini con le bandiere della pace
FANO - «Fermiamo la guerra». Un appello in connessione ideale con altre piazze nel mondo, lanciato da Fano ieri pomeriggio al termine della camminata per la pace in...

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FANO - «Fermiamo la guerra». Un appello in connessione ideale con altre piazze nel mondo, lanciato da Fano ieri pomeriggio al termine della camminata per la pace in Ucraina. Hanno aderito oltre duecento fanesi, che si sono riuniti al Pincio per poi sfilare in via Arco d’Augusto e in corso Mattioli fino a piazza 20 Settembre. Il corteo si è irrobustito strada facendo, lungo il pur breve tragitto.

 

In testa un gruppo di cinque tra bambini e bambine, che reggevano due bandiere arcobaleno, subito dietro a loro lo striscione con la scritta Fuori la guerra dalla storia. Era anche lo slogan scandito alla conclusione degli interventi, ieri numerosi in piazza centrale, dove erano stati installati microfono e amplificatori. Lì è stato letto l’appello sottoscritto da una quarantina di associazioni locali.

La richiesta di un negoziato

Italia, Europa e Nazioni Unite sono chiamate a operare a favore di un negoziato, avviando il percorso internazionale che «metta al sicuro la pace anche per il futuro», basandosi «sul concetto di sicurezza condivisa». «Nonostante sia sottoposta a una massiccia propaganda – è stato detto al microfono – la popolazione italiana continua a essere contraria al coinvolgimento nella guerra». Sono seguiti numerosi interventi, che evocavano il pericolo di una progressione bellica e la catastrofe di una guerra nucleare: «Mai, da tanto tenpo, questo rischio è stato così vicino», è stato detto.

Le testimonianze

Il primo a prendere la parola, con un dettagliato intervento, è stato Luciano Benini del movimento Mir. Poi Fausto Artibani di Cgil, il quale ha evidenziato il ruolo decisivo che può assumere di nuovo il movimento pacifista; Matteo Bartumioli di Arci L’Artigiana; Carla Luzi di Emergency, Francesco Boria della sezione Anpi – Antinori; i portavoce di Lupus in Fabula e Papa Giovanni XXIII; Giorgio Magnanelli di Mondo a quadretti e cittadini come lo storico Marco Labbate, che ha proposto al coordinamento di promuovere una raccolta solidale per acquistare un dissalatore da inviare in Ucraina, dove la rete idrica sia stata distrutta. In conclusione un canto di Tiziana Gasparini, Donne in nero.

Nel pomeriggio di ieri il circolo Gramsci di Fano ha elaborato un documento che richiama i sei punti dell’appello alla pace firmato da intellettuali e personalità.

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Corriere Adriatico