Pesaro, bollette quintuplicate: costretto a chiudere il negozio a km zero

Pesaro, bollette quintuplicate: costretto a chiudere il negozio a km zero
FANO- Bollette rincarate del 500% e un’altra attività rischia di arrendersi e alzare bandiera bianca perchè non ce la fa più a sostenere i costi. Ma non...

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FANO- Bollette rincarate del 500% e un’altra attività rischia di arrendersi e alzare bandiera bianca perchè non ce la fa più a sostenere i costi. Ma non è un’attività qualunque: si tratta de “L’emporio ae” di Fano, costola operativa e di vendita della coop sociale Contatto, nata dall’esperienza di Gerico e I Talenti, altre due coop fondate per creare opportunità di lavoro e di inserimento sociale per persone svantaggiate, attraverso attività economiche etiche. Il presidente di Contatto è Michele Altomeni, cooperatore sociale noto anche per il suo passato impegno in politica (è stato anche consigliere regionale) ed è lo stesso Altomeni oggi a lanciare un appello che va oltre i confini di Fano: «Aiutateci: aiutate noi e aiutateci a salvare la storia, la nostra e quello che rappresentiamo».

 

Cosa è successo

Poi spiega: «La bolletta è aumentata del 500%. A queste condizioni L’emporio ae di Poderino non regge e abbassa la serranda. Il nostro appello, alla città di Fano e a tutti coloro che vorranno darci una mano, è per salvare almeno l’attività di Rosciano». Sono due i negozi di “L’emporio ae”: il primo ad aprire è stato quello di Rosciano, poi quattro anni fa Poderino. «L’emporio ae - rimarca Altomeni - identifica i negozi di prodotti biologici gestiti dalla cooperativa sociale Contatto. Sono una delle attività attraverso cui Contatto crea opportunità di lavoro per persone fragili, promuovendo e sostenendo al contempo un’agricoltura sostenibile e locale». I negozi stavano già soffrendo la crisi che da alcuni anni ha colpito i punti vendita specializzati in prodotti biologici in Italia (ne sono stati chiusi 40 in solo 2 anni). Le bollette energetiche hanno rappresentato il colpo di grazia passando da 1400 euro e a 6000 euro al mese.

«La serranda del negozio di Poderino - annuncia Altomeni - sarà abbassata il 29 ottobre e con la chiusura del negozio e del laboratorio di gastronomia Contatto dovrà ricorrere alla cassa integrazione. Dopo una lunga storia in cui Contatto ha operato per aiutare persone in difficoltà, ora è la cooperativa a dover chiedere aiuto per i propri soci, tra cui tante persone con disabilità e altre fragilità sociali». “Cambiamo la storia” è da sempre lo slogan dell’emporio ae, fin dalla sua apertura nel 2010, per esprimere l’idea che ogni cittadino può contribuire al cambiamento attraverso le proprie scelte di consumo. «Oggi - puntualizza il presidente di Contatto - quello slogan dobbiamo modificarlo in un appello: “Salviamo la storia”». Una storia che contiene tante storie preziose: le storie dei tanti ragazzi che vi hanno costruito percorsi di inclusione sociale, le storie dei produttori locali che negli empori hanno trovato uno scaffale per far conoscere i frutti della loro passione, le storie di cooperatori che hanno scelto la solidarietà e la sostenibilità come lavoro, le storie di consumatori attenti che ogni giorno mettono in pratica il cambiamento che vorrebbero vedere nel mondo.

Quattro possibilità

«La scelta di chiudere il negozio di Poderino - puntualizza - è stata fatta nella speranza di poter salvare almeno il negozio di Rosciano. Sarà possibile se i clienti affezionati al negozio di Poderino confluiranno sull’altro punto vendita. Anche al negozio di Rosciano, come in tutte le altre attività di Contatto, le bollette sono quintuplicate, e per reggere la cooperativa chiede un aiuto a tutta Fano e non solo, proponendo 4 piccoli gesti che se moltiplicati possono davvero fare la differenza». Il primo è sicuramente quello di scegliere l’emporio di Rosciano per fare la propria spesa, il secondo è di acquistare buoni spesa da regalare a ad amici e conoscenti come invito a frequentare l’emporio, il terzo è di scegliere l’emporio per i propri regali di Natale, come cesti o buoni regalo, disponibili anche per le aziende; il quarto è la classica donazione che può essere fatta in vari modi visitando la pagina www.cooperativacontatto.it/salviamolastoria.
 

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Corriere Adriatico