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FANO - È prossimo il quinto anniversario della morte di Benedetta Vitali e delle altre vittime della tragedia di Corinaldo e il loro ricordo è più vivo che mai. Se non fossero le vicende giudiziarie, che ancora si svolgono ad Ancona per accertare le esatte responsabilità di chi non ha garantito la sicurezza in quella notte tra il 7 e l’8 dicembre del 2018, a ravvivarne la memoria basterebbe l’amore degli amici, un amore radicato nell’adolescenza, quando le emozioni sono forti e i sentimenti si trascinano per tutta la vita.
Gli amici
Ieri sono stati gli amici di Benedetta, quelli che hanno aderito all’associazione Cogeu (comitato genitori unitario) nata con l’obiettivo di evitare per sempre tragedie simili a quella che si è verificata a Corinaldo, dove hanno perso la vita 5 ragazzi e una mamma, a ricordare la loro amica in un momento particolare, organizzato dal liceo Nolfi Apolloni per premiare gli studenti meritevoli.
Nella sala del Gonfalone infatti il liceo ha organizzato un incontro nel corso del quale, dopo una lezione su Vitruvio tenuta dal presidente del centro Studi vitruviani Dino Zacchilli, si sono stati distribuiti diplomi di merito a tutti i ragazzi che frequentando la scuola nelle prime e seconde classi, nei vari indirizzi, artistico, classico, linguistico, economico sociale, scienze umane, hanno avuto la media del nove.
Meritati dunque i complimenti del preside Samuele Giombi e del responsabile dei progetti nazionali per l’ufficio scolastico di Ancona Massimo Lavarone. Tra tanti diplomi, uno ha assunto un valore ancora più pregnante. Simbolicamente, infatti, è stato consegnato il diploma della maturità linguistica a Benedetta che frequentava lo stesso istituto.
Ritirato da papà e fratello
A ritirarlo sono stati il papà Corrado e il fratello Francesco, mentre dalla sala gremita di tanti ragazzi si levava una lungo commosso applauso. Gli amici di Benedetta si sono ormai diplomati nello scorso anno scolastico, lo sarebbe stata anche Benedetta se non avesse incontrato un destino avverso; ma quel diploma se l’è meritato lo stesso e la scuola non gliel’ha negato.
«Tra i banchi di scuola nascono delle amicizie che durano per sempre – hanno testimoniato i suoi amici - tra quei banchi cominci a capirti, a vedere la tua crescita e a prendere le prime decisioni che ti renderanno adulta. Tra i libri, i compagni e i professori inizi a vedere un futuro, il tuo futuro. Gli anni del liceo ti accompagnano in un cambiamento che un po’ fa paura ma rende consapevoli delle proprie capacità, del proprio carattere e delle proprie potenzialità».
Il ricordo indelebile
«Questo non significa che il cambiamento ti renderà tutto semplice e non ci saranno ostacoli - hanno sottolineato i ragazzi -, ma ti darà gli strumenti per affrontarli. Benny, la notte dell’8 dicembre 2018, tutto ciò si è sbriciolato, tutte le poche certezze che potevamo avere a 15 anni sono diventate futili e inutili difronte a quel banco vuoto e alla tua assenza improvvisa. Ora siamo tormentati dalle domande, dai perché, da una rabbia venuta fuori prepotentemente 5 anni fa e rimbombante ancora oggi».
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