PIOBBICO - Il ritrovamento nel pomeriggio del giorno di Natale del corpo senza vita di Svetlana Roset, di 47 anni, dopo dieci giorni di ricerche, ha spazzato via tutti i dubbi che...
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Un modo per giustificare la scomparsa della badante, arrivata in paese soltanto due mesi fa. Al vaglio dei carabinieri i rapporti, anche economici tra i due coniugi, compresa l'ipotesi che lui la minacciasse per ottenere soldi e che fosse riuscito a rintracciarla a Piobbico, dove aveva preso alloggio in un piccolo appartamento, mentre la moglie viveva per sei giorni la settimana con una coppia di anziani da lei assistita. Nell'unico giorno libero, il sabato, accudiva il marito. Gli comprava cibo nel supermercato (le ultime immagini della donna sono quelle filmate da un sistema di sorveglianza dell'esercizio commerciale alle 10,30 del 14 dicembre, mentre si trova insieme a Nicolae) e lo accompagnava a raccogliere legna per il camino. Proprio durante una passeggiata per fare legna nei boschi circostanti sarebbe avvenuto il delitto. Il sospetto è che l'uomo abbia pianificato tutto: avrebbe convinto la moglie ad accompagnarlo sul greto del fiume Candigliano, le avrebbe dato una botta in testa per tramortirla, per poi gettarla in uno specchio d'acqua facendola annegare. Sarà l'autopsia, già fissata per domani a Urbino, a fare luce sulla dinamica e sulle cause del decesso.
Anche di Nicolae si sono perse le tracce: tramite il telefono cellulare gli investigatori sono riusciti a seguirne i movimenti fino all'arrivo in Moldavia. Poi più nulla. Ieri pomeriggio è stata la testimonianza di un pensionato, che ha ricordato di avere visto Roset in quella zona, a indirizzare carabinieri e vigili del fuoco nel luogo dove è stato trovato il cadavere della sventurata badante moldava, fuggita dalla miseria ma non abbastanza lontano da suo marito. Ora Nicolae Roset è ricercato anche dalle autorità del suo Paese, benchè non esistano accordi internazionali per l'estradizione. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico