Accusato di stupro su minore, 22 enne assolto dalla giudice: «Prova contraddittoria». La pm aveva chiesto 2 anni e 8 mesi di carcere

Accusato di stupro su minore, 22 enne assolto dalla giudice: «Prova contraddittoria». La pm aveva chiesto 2 anni e 8 mesi di carcere
FANO - Accusato di violenza sessuale al Lido di Fano, scoppia in lacrime dopo la sentenza. Un pianto liberatorio per l’assoluzione. L’imputato era un 22enne...

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FANO - Accusato di violenza sessuale al Lido di Fano, scoppia in lacrime dopo la sentenza. Un pianto liberatorio per l’assoluzione. L’imputato era un 22enne fanese, un impiego stabile, difeso dall’avvocato Francesco Coli assieme all’avvocata Ilaria Daniele del foro di Urbino.

 

L'episodio 3 anni fa

L’abuso nei confronti di una 17enne fanese sarebbe avvenuta il primo agosto del 2020, alle 3 di notte, al Lido di Fano, nei lettini in spiaggia a fianco del porto canale. Lui ha sempre negato tutto, sostenendo che la ragazza era consenziente seppur avesse bevuto un po’ troppo, come lui.

Il giorno seguente lei però era andata al pronto soccorso dove i sanitari le avevano riscontrato segni nelle parti intime, compresi dei lividi, compatibili con un rapporto sessuale per una prognosi di 10 giorni. Poi la denuncia e il processo per violenza sessuale aggravata dall’aver approfittato dello stato di inferiorità psicofisica della minore che aveva bevuto (0,50 il tasso alcolemico).

Il rito abbreviato

La difesa dell’imputato nel corso del processo con rito abbreviato davanti alla giudice per l’udienza preliminare Antonella Marrone, ha prodotto una memoria in cui ha estratto i contenuti delle chat della giovane da cui emergerebbero racconti di altri episodi di rapporti sessuali non consenzienti nell’arco di 1 anno e tre mesi.

Uno di questi ha dato origine a un’indagine. Ma tutto è finito con un decreto di archiviazione motivato da una perizia in cui la dottoressa attestava che le condizioni psicofisiche non le avrebbero permesso di sostenere l’accusa in giudizio.

La difesa ha portato anche la testimonianza di un loro amico che ha detto di averli visti salutarsi, con un bacio sulla guancia al termine della serata incriminata.

La chat con un’amica

E ancora la chat con un’amica, sentita dalle forze dell’ordine che «l’avrebbe coperta cancellando sei messaggi che avrebbero messo in crisi la versione della violenza sessuale». Per Coli e Daniele la ragazza sarebbe «inattendibile». La pm Silvia Cecchi aveva chiesto la condanna a 2 anni e 8 mesi, mentre la ragazza si è costituita parte civile con l’avvocata Raffaella Ricci che ha chiesto 60 mila euro di risarcimento.

La giudice ha assolto l’imputato per la contraddittorietà della prova prodotta. Soddisfatto Coli: «Credevo fermamente nell’innocenza del ragazzo. Per lui e la sua famiglia è la fine di un incubo. Il giovane si è sciolto in lacrime all’uscita dall’aula, un gesto comprensibile. La memoria difensiva è stata importante». Pm e avvocata di parte civile sono pronte a fare appello.

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Corriere Adriatico