Trovato il ladro di vini e liquori: era in fin di vita per l'alcol in un casolare diroccato

Apecchio, trovato il ladro di vini e liquori: era in fin di vita per l'alcol in un casolare diroccato
APECCHIO - Indagini lampo da parte dei carabinieri di Apecchio, che hanno brillantemente risolto le razzie di vino e liquori in tre casolari di campagna. ...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
APECCHIO - Indagini lampo da parte dei carabinieri di Apecchio, che hanno brillantemente risolto le razzie di vino e liquori in tre casolari di campagna.


Nella prima mattinata di ieri i militari sono entrati in una casa disabitata da decenni a meno di un chilometro dal paese lungo l’Apecchiese, trovando disteso su di una spoglia e fredda brandina un romeno di 46 anni, più volte controllato, in stato di incoscienza.
 
Da qui la chiamata alla centrale operativa del 118, che ha inviato i volontari di “Apecchio Soccorso” e gli operatori della Potes di Urbania, trasportando il romeno al Pronto soccorso di Urbino. Il 46enne era in crisi ipoglicemica, dovuta al fatto che da più di un giorno non metteva cibo in bocca ma solo vino ed alcol.
Senza il tempestivo intervento dei carabinieri sarebbe morto. E’ questa una storia nello stesso tempo curiosa quanto triste che vede, appunto, protagonista un romeno senza fissa dimora. La casa, in realtà, l’aveva trovata da almeno un mese. Era quella dimenticata da tutti dei Donini, una topaia con tanta sporcizia e sempre buia. Ma in attesa di meglio. Proprio sotto casa scorre il fiume Biscubio, dove in un lembo aveva ricavato una “rustica” lavanderia, come quella che andavano di moda un secolo fa: un sasso fungeva da lavatoio e poi appendeva il bucato in un filo sistemato alla bene in meglio. Si muoveva con la sua inseparabile bicicletta e garbatamente “importunava” la gente chiedendo qualche cosa da mangiare. Non spiccicava una parola di italiano e Chiara una ragazza del posto a volte faceva da interprete per gli stessi carabinieri. È stato scambiato per “disturbatore”: una signora, giorni fa, aveva chiamato le forze dell’ordine. Cercava ma non trovava, bevendo, lavoro. Aveva detto, qualche giorno fa ai militari che sarebbe andato in bici a Bologna, per ora si trova a Urbino in ospedale. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico