Cantiano, allarme di sindaco e operatori: «Inadeguate le misure per l'alluvione». Ribadita la richiesta di aiuti immediati

Cantiano, allarme di sindaco e operatori: «Inadeguate le misure per l'alluvione». ribadita la richiesta di aiuti immediati. Nella foto Fausto Baldarelli, Alessandro Piccini e Matteo Radicchi
CANTIANO - Mentre nel suo discorso per la fiducia alla Camera, il presidente del consiglio Giorgia Meloni ha ricordato l’alluvione nelle Marche assicurando che «la...

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CANTIANO - Mentre nel suo discorso per la fiducia alla Camera, il presidente del consiglio Giorgia Meloni ha ricordato l’alluvione nelle Marche assicurando che «la comunità non verrà abbandonata e lasciata da sola», il sindaco di Cantiano Alessandro Piccini ha incontrato le associazioni di categoria a Cantiano, il paese in assoluto più martoriato nelle infrastrutture, nel suo tessuto produttivo, economico e sociale dalla catastrofe del 15 settembre. 

 

Il mondo economico

Al tavolo erano presenti Fausto Baldarelli della Cna e Matteo Radicchi della Confesercenti a nome dei propri sodalizi ma anche di tutti le altre rappresentanze del mondo economico-produttivo. Un tavolo dove il sindaco Piccini ha ribadito la preoccupazione che porta avanti in tutte le sedi, ossia la mancanza di ristori rapidi alle attività d’impresa e il grave problema dell’incertezza delle tempistiche.

«Al netto, infatti, delle nostre autonome operazioni di rapida, seppur parziale, immissione di liquidità sull’indotto economico cantianese in corso in questi giorni, la priorità - ha dichiarato - in questa fase è quella di avere e di pretendere ristori rapidi da parte delle istituzioni. Anche perché, le misure finora operative – il modulo C1 - da parte della Regione, richiamata la legge quadro nazionale di protezione civile per contributi fino ad un massimo di 20mila euro, non rispondono alle aspettative ed alla necessità di sostegno immediato. Le nostre attività d’impresa, in un contesto ancora più complesso come quello delle Aree interne, hanno bisogno di rapidi segnali di vicinanza e di sostegno concreto che possano, fin da subito, orientare verso la ripartenza. Il rischio è che con il passare del tempo tante attività e tanti piccoli negozi decidano per la non riapertura».

Pochissimi 5 milioni

Insomma, il sindaco di Cantiano chiede che siano messi in campo meccanismi di anticipo, che possano intanto trovare copertura sul bilancio regionale o, in alternativa, chiedere fin da subito ulteriori somme al dipartimento di protezione civile nazionale, in aggiunta ai 5 milioni di euro finora a disposizione che giudica «modesti ed insufficienti già solo per la copertura dei costi legati agli interventi di somma urgenza da parte dei Comuni e quindi al pagamento delle ditte che hanno operato nelle fasi iniziali dell’emergenza».


È convinto che sono nei primi mesi post-alluvione che si gioca il futuro di realtà come Cantiano. «Pertanto, è dovere e responsabilità delle istituzione – conclude - trovare meccanismi che rispondano alle esigenze dei territori e dimostrare la volontà e la capacità di sostenere un territorio che rischia seriamente di scomparire». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico