Agguato a martellate di Fermignano, l'aggressore resta in carcere. Per il giudice la furia violenta potrebbe riesplodere

Agguato a martellate di Fermignano, l'aggressore resta in carcere. Per il giudice la furia violenta potrebbe riesplodere
FERMIGNANO Resta in carcere con l’accusa di tentato omicidio il 43enne Simone Babbini, aggressore di Matteo Bastianelli, il titolare del Conad Superstore di Fermignano,...

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FERMIGNANO Resta in carcere con l’accusa di tentato omicidio il 43enne Simone Babbini, aggressore di Matteo Bastianelli, il titolare del Conad Superstore di Fermignano, preso a martellate in strada nella mattinata di lunedì. Il gip del Tribunale di Urbino Egidio De Leone ha convalidato ieri il fermo recependo le richieste formulate dal pm Irene Lilliu.

 
Interrogato, Simone Babbini, in accordo con il suo avvocato di fiducia, Salvatore Asole dello studio legale “Asole & Mango” di Fermignano, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Lo stesso difensore aveva chiesto per il suo assistito l’applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari con applicazione del braccialetto elettronico, indicando come luogo di esecuzione quello dell’ultimo domicilio di Fano. Ma la richiesta è stata respinta. Tra l’altro il giudice, disponendo la custodia cautelare in carcere, ritiene che le modalità e le circostanze dell’aggressione sono significative del pericolo di reiterazione di ampissimo spettro ed elevatissima intensità, pericolo che risulta avvalorato dall’assenza di precedenti penali o giudiziari e dall’assenza di un movente. Insomma, si ritiene che qualsiasi minimo litigio possa condurre il 43enne a porre in essere condotte altamente aggressive dell’incolumità altrui. Simone Babbini, che il giorno prima è apparso confuso al suo difensore che è andato a trovarlo in carcere, non ha dato una motivazione di tanta brutalità e il fatto di essersi avvalso della facoltà di non rispondere lascia il perchè di tanta furia nel limbo. Lunedì poco dopo le 6 il 43enne ha aggredito selvaggiamente il 46enne Matteo Bastianelli che lo aveva invitato a rallentare per poter attraversare le strisce pedonali. Babbini prima ha cercato di investirlo in auto poi è sceso con un martello colpendolo ripetutamente. Solo l’intervento di un netturbino, Alberto Basili, lo ha portato in salvo. 

La perquisizione

I carabinieri hanno poi ritrovato l’auto danneggiata sequestrando nella perquisizione un coltello a serramanico con lama lunga 8,5 centimetri nonché un sasso del tipo sanpietrino. L’avvocato Salvatore Asole ha già annunciato che ricorrerà al Tribunale del Riesame (10 giorni di tempo) perché ritiene che non ci siano le condizioni di dimostrare che «il mio assistito avesse un intento omicida. L’imputazione è abnorme, va approfondito cosa abbia spinto Babbini ad avere quella reazione».
 

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Corriere Adriatico