«Va ripensata tutta la zona dell'Appennino»

«Va ripensata tutta la zona dell'Appennino»
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LA LETTERA
MACERATA Il report è già nelle mani del Commissario straordinario Piero Farabollini: ad inizio settembre sarà inviato, con una lettera che riassume i punti essenziali, anche a tutti i parlamentari marchigiani ed ai sindaci dei comuni del cratere. Prima di una grande iniziativa che la Fondazione Symbola sta già programmando per l'autunno su questi temi. «La data è stabilita ed è quella del 30 ottobre che, per il versante marchigiano, ha rappresentato il momento più drammatico vissuto per il terremoto. annuncia Fabio Renzi- Questo sisma ha rappresentato per queste comunità una grande quantità di persone costrette ad abbandonare la propria terra senza sapere ancora quando potranno rientrare nella propria abitazione. Una strage per i beni culturali per i quali nulla è stato fatto per salvaguardarne l'integrità nei mesi intercorsi tra la prima e la seconda più devastante scossa sismica. Infine una strage per il paesaggio, con le sae che l'hanno deturpato e sul quale si dovrà discutere per avere una visione futura di quello che vogliamo che siano quei territori, l'Appennino da qui ai prossimi decenni». Insomma una sorta di ripensamento dell'Appennino centrale proiettato verso il terzo millennio quello che la Fondazione Symbola proporrà nei prossimi mesi. «Il tema dello spopolamento di quelle aree ribadisce Renzi- è sul tavolo anche da molto prima del terremoto. Diciamo che lo spostamento delle popolazioni verso la vallata e la costa è stato in parte rallentato dal lavoro che si è fatto su quelle aree, ad iniziare dall'affermazione del Parco dei Sibillini che solamente nel 2015, prima del sisma, aveva registrato il picco di oltre un milione di visitatori. Anche la ricostruzione delle comunità dovrà tenere conto non solo del luogo dove edificare ma anche di una popolazione più invecchiata, quindi con abitazioni a misura, non come accadde nel 1997».

m. g.
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Corriere Adriatico