Turismo, l'unione fa la forza «Questo è il nostro anno zero»

Turismo, l'unione fa la forza «Questo è il nostro anno zero»
LA STAGIONE FERMO Punta tutto sul gioco di squadra «l'anno zero» del turismo fermano. Unire le forze per promuovere la piccola provincia la stella polare da seguire. Se ne parla...

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LA STAGIONE
FERMO Punta tutto sul gioco di squadra «l'anno zero» del turismo fermano. Unire le forze per promuovere la piccola provincia la stella polare da seguire. Se ne parla da anni, senza mai passare dalle parole ai fatti. Ora sembra che l'aria sia cambiata, almeno secondo Villaggi Marche e l'Associazione B&B del Fermano.

La torta
Le due realtà che, insieme, si spartiscono quasi l'intera torta dei posti letto della provincia si sono date appuntamento ieri mattina nella sede di Confcommercio. In prima fila gli assessori al Turismo di Fermo, Porto Sant'Elpidio e Sant'Elpidio a Mare, i tre Comuni che hanno sposato il progetto e ai quali di recente si è aggiunto Porto San Giorgio. Pubblico e privato (c'è anche Sistema Museo per la parte culturale) che remano insieme nella stessa direzione, qui, non è cosa da poco. Le ruggini dentro Marca Fermana dimostrano che le buone intenzioni non sempre bastano. Ne sa qualcosa Daniele Gatti. Da vicepresidente dell'associazione di promozione turistica assicura che farà di tutto per unire poli finora opposti e trasformare Marca Fermana in quella cabina di regia di cui la provincia ha un gran bisogno. Gatti, ieri, al tavolo di Confcommercio, c'era in veste di presidente di Villaggi Marche: l'associazione che raccoglie 14 strutture ricettive all'aria aperta (mancano solo La Risacca e Verde Mare), che insieme contano circa 10mila posti letto e quasi un milione di presenze l'anno.
I discorsi
«Si parla talmente tanto di fare rete ha detto Gatti , da convincerci che lo stiamo già facendo, ma quando due associazioni come le nostre decidono di farlo davvero, le cose cambiano». Al suo fianco Devis Alesi, a capo dell'Associazione B&B del Fermano. Realtà nata lo scorso aprile e che oggi annovera una ventina tra b&b, case vacanze, affittacamere e agriturismi (ce n'è anche uno di Civitanova). Le due associazioni stanno partecipando insieme alle fiere del turismo. L'ultima in ordine di tempo, la Bit di Milano, con «le brochure andate a ruba». Quella di Villaggi Marche, oltre alle strutture ricettive, consiglia, in italiano, inglese e tedesco, alcuni posti da visitare. Quella dei b&b dà pure informazioni su Fermo, Porto Sant'Elpidio e Sant'Elpidio a Mare (dalla prossima ristampa ci sarà anche Porto San Giorgio), con le principali iniziative e i ristoranti convenzionati, dove i turisti possono mangiare a prezzi vantaggiosi. Un'idea all'apparenza semplice, ma finora mai realizzata. Troppi gli steccati che hanno tenuto a distanza Comuni e strutture ricettive, ora abbattuti dalla voglia-bisogno di unire le forze.
Il risultato
Lungimiranza o necessità? Alla fine conta poco. L'importante è il risultato che, per i promotori, non potrà che essere positivo. Vietato sbagliare nell'anno benedetto dalla Lonely Planet. Anche in virtù della tanto declamata riconversione turistica per contrastare la crisi del calzaturiero. Ma, se l'asticella si alza, la sfida diventa essere all'altezza delle aspettative. «Abbiamo capito ha spiegato Alesi che manca il contatto con il turista. Noi ci parliamo, sappiamo le difficoltà territoriali che percepisce quando arriva e cerchiamo di tenere conto delle sue esigenze». Le risposte ai questionari online che i vacanzieri compileranno al momento di ripartire diranno se il bersaglio è stato centrato. A fare rete, per ora, è però solo la costa. L'entroterra, che pure pullula di piccole attività ricettive e che ancora paga lo scotto del terremoto, resta fuori. «Siamo nati a Porto Sant'Elpidio la replica di Alesi e per ora ci siamo allargati alle realtà più vicine. Per la microricettività era impensabile promuoversi in questo modo. Ma ci chiamiamo Associazione B&B del Fermano e siamo aperti a tutto il territorio».
La cifra

Una volta entrati, la quota annuale di cento euro dà accesso alla presenza nella brochure che viene stampata tre volte l'anno, alla promozione social e alla partecipazione alle fiere internazionali, dove «c'è tanta voglia di scoprire quello che le Marche hanno da offrire». Al tavolo di Confcommercio mancava solo l'Ataf di Gianluca Vecchi. Vero è che, oramai, gli alberghi hanno un ruolo sempre più marginale nella ricettività locale, ma più l'offerta si allarga più il territorio si fortifica. Ecco allora la mano tesa dai colleghi: «Saremo più che felici se Vecchi si siederà al tavolo, perché non farà che completare l'offerta fermana».
Francesca Pasquali
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Corriere Adriatico