Tre Archi e la voglia di rinascere un Pass dedicato all'accoglienza

Tre Archi e la voglia di rinascere un Pass dedicato all'accoglienza
IL QUARTIERE FERMO Pre e doposcuola, corsi di italiano, canto e yoga, laboratori d'arte e musica, tornei di calcio. A Lido Tre Archi, cultura e integrazione provano a battere il...

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IL QUARTIERE
FERMO Pre e doposcuola, corsi di italiano, canto e yoga, laboratori d'arte e musica, tornei di calcio. A Lido Tre Archi, cultura e integrazione provano a battere il degrado. Con un calendario ricco di attività, messo a punto da tante associazioni coordinate da Comune e Ambito 19. Un lavoro capillare, per cercare di far convivere le 43 etnie che popolano il quartiere. Alcuni servizi funzionano già. Altri se ne aggiungeranno nel tempo, quando arriveranno i fondi del bando per le periferie e, per tre anni, potrà essere assunto altro personale.

I passi
«Sono stati fatti passi da gigante. Fino a pochi anni fa nel quartiere c'erano solo due o tre associazioni. Oggi sono più di venti quelle che collaborano con il Comune per portare avanti il progetto. Era una sfida dell'amministrazione e per adesso possiamo dire di essere in vantaggio», il commento dell'assessore ai Servizi sociali Mirco Giampieri. Tre Archi e tre persone stilizzate: nel logo di Pass (Progetto di accoglienza sociale solidale) è racchiuso il senso del discorso. Che, per funzionare, va diffuso il più possibile. La campagna di comunicazione per ora è fatta di volantini. Presto, però, arriveranno anche i tutorial: video che spiegano i servizi che gli abitanti del quartiere troveranno nei locali di via Moro e al centro sociale. Perché, oltre a corsi e laboratori per ragazzi, gli adulti potranno ricevere informazioni, ad esempio, su come ottenere il permesso di soggiorno, cercare lavoro e curarsi.
Le cooperative
Del progetto fanno parte anche due cooperative: Il Picchio, che gestisce il centro di aggregazione che verrà inaugurato il 12 aprile in via Moro, e l'Agenzia Res, con attività di mediazione e animazione interculturale. C'è anche l'Isc Fracassetti Capodarco, per contrastare la dispersione scolastica, l'associazione Libera con i laboratori d'arte, Lagrù con i corsi di teatro, E-Muse con i laboratori musicali, Antigone con i tornei di calcio, On the road con uno sportello per le vittime di tratta. Circa duecento i bambini e ragazzi che partecipano complessivamente alle attività che sono state organizzate. Una sessantina gli adulti che frequentano i corsi di italiano.
«Si è voluto dare attenzione a Lido Tre Archi ha spiegato la consigliera comunale con delega al quartiere, Silvia De Santis perché qualsiasi iniziativa sarebbe stata ricchezza per i residenti e non solo. Sono stati fatti grandi passi avanti, ma non abbiamo ancora finito di crescere».
La riqualificazione
Il progetto è legato a doppio filo alla riqualificazione del quartiere. Il Comune ha ottenuto otto milioni e mezzo per rimetterlo a nuovo. «Di questi, circa un milione sarà per l'area dei servizi. Interventi a sostegno delle attività scolastiche, culturali, sociali e sanitarie che non potranno che innestarsi su questa architettura ormai consolidata. Parte delle risorse serviranno per assumere nuove professionalità, come un'assistente sociale di quartiere, e per implementare le attività di mediazione culturale e i tirocini formativi», ha spiegato il dirigente Gianni Della Casa. Per vedere i primi risultati ci vorrà tempo. A fine febbraio il Comune ha sottoscritto la nuova convenzione, dopo lo sblocco delle risorse che in un primo momento erano state congelate.
«Si tratta di un impegno coordinato, che pone al servizio del quartiere tante opportunità e a cui nei prossimi giorni si accompagnerà l'inizio degli attesi lavori, che dureranno tempo», ha detto il sindaco Paolo Calcinaro commentando l'iniziativa.
La società

«A Tre Archi ha aggiunto tutti devono fare la propria parte, perché solo con la cooperazione si potrà migliorare la situazione, anche alla luce dei grandi investimenti che verranno fatti. Spesso il lamento è la via più comoda, ma quella che non sempre porta da qualche parte. Una società che avanza è fatta del piccolo gesto di tutti quanti. C'è una strada da percorrere, non facile, ma sicuramente ora Questura e comandi provinciali supporteranno questa azione con una presenza maggiormente di risalto».
Francesca Pasquali
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Corriere Adriatico