«Tra l'altro, stiamo parlando di cose concrete e fattibili, considerando che

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«Tra l'altro, stiamo parlando di cose concrete e fattibili, considerando che la normativa vigente consente, in base all'articolo 3 del codice della strada e all'articolo 140 del relativo regolamento, l'accesso delle biciclette nelle corsie preferenziali».

Bici contromano
Poi il discorso, dal caso specifico di corso Trieste, spazia anche alle ipotesi del contra flow cycling, ovvero dei percorsi ciclabili contromano rispetto alle auto che dovrebbero essere realizzati in alcune vie del centro cittadino. «Quello dei sensi unici ad eccezione delle bici, - sostiene Paoletti è un discorso che ci lascia perplessi nel leggere le proposte degli esperti dell'Università La Sapienza riguardo, ad esempio, il caso di corso Mazzini. Ci sono le misure giuste? Sarà necessario eliminare i parcheggi auto? In questo senso, anche noi vorremmo dare il nostro contributo a simili scelte, anche se nei fatti ciò non ci è concesso non convocandoci negli incontri tecnici. Vengono invitate le categorie dei commercianti, ad esempio, ma noi veniamo sempre ignorati, forse perché forse si ritiene di sapere già tutto rispetto alla mobilità ciclistica Ma, purtroppo, non è così e noi di suggerimenti da dare ne abbiamo tanti... A noi, comunque, non interessa fare polemica, ma stimolare e aiutare l'Amministrazione comunale a raggiungere gli obiettivi che una città come Ascoli deve porsi dal punto di vista della mobilità ciclistica». Certo è che lo scherzo-provocazione degli Amici della bicicletta ha anticipato, di fatto, lo scenario che secondo il progetto dell'Arengo che ha già ottenuto i finanziamenti ministeriali - potrebbe realmente realizzarsi in alcune vie del centro storico ascolano.
Luca Marcolini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Corriere Adriatico