Tra i mille motivi per cui ad Ancona serve, e in fretta, un presidente per l'Autorità

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Tra i mille motivi per cui ad Ancona serve, e in fretta, un presidente per l'Autorità di sistema portuale ce n'è uno che da solo cuba 40 milioni di euro. Anzi 80. Anzi molti di più: ricordate il progetto per il potenziamento (diciamo pure raddoppio) del sito di Ancona che l'Ad di Fincantieri Bono annunciò a settembre 2017? A quello era collegato il decreto del 6 agosto dello scorso anno, firmato dal ministro delle Infrastrutture De Micheli che attribuiva ad Ancona 40 milioni di euro per lo sviluppo delle portualità. Gli accordi erano chiari e sono stati messi su bianco un mese dopo nell'accordo di programma firmato con il ministero: si farà il raddoppio del sito Fincantieri con l'azienda di Trieste in prima fila pronta a investire altri 40 milioni. Bene, a partire dalla ratifica dei documenti avvenuta a novembre 2020 l'investimento aveva 18 mesi di vita: questo significa che se a luglio dell'anno prossimo non sarà partito niente, i soldi torneranno nella disponibilità del ministero. Una iattura totale e pericolo concretissimo visto i tempi della burocrazia. Lo è a tal punto che Assoporti ha scritto al ministro Giovannini nelle scorse settimane ricordando l'anno trascorso di grande stravolgimento del settore portuale dovuto alla pandemia e alla pressione enorme che essa ha comportato nel settore della logistica come in quello della crocieristica. Da qui la criticità che tiene i porti con il fiato sospeso: i provvedimenti di finanziamento che il governo ha emanato prima e durante la pandemia (vedi decreto De Micheli di cui sopra) rischiano di perdere la loro efficacia per la scadenza dei termini specificatamente previsti per la maturazione di obbligazioni giuridicamente vincolanti annullando così lo sforzo fin qui compiuto per l'avvio degli investimenti programmati. Da qui discende una richiesta che i presidenti dei porti hanno avanzato a Giovannini per il tramite dell'associazione di categoria: provvedere ad un rinvio dei termini per le risorse stanziate a favore degli investimenti portuali, se necessario prevedendo anche una norma speciale a questo finalizzata. Per ora Giovannini non si è espresso ma la bella addormentata Ancona (insieme alla Regione Marche lo sappia sin da ora: perdere un treno come questo sarebbe un delitto.

a. t.
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Corriere Adriatico