Tarsi, Tasi e Imu, il giorno del salasso

Tarsi, Tasi e Imu, il giorno del salasso
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LA DEADLINE
PESARO Tari, Tasi, Imu, è il giorno della scadenza, possibili file in banca e alle Poste. Scadono oggi i termini per pagare le tre principali imposte locali, Imu, Tasi e la Tassa sul servizio di igiene urbana. La Tari è stata diminuita dell'1,5% nel 2018, con il via libera della maggioranza e le polemiche da parte dell'opposizione, che aveva chiesto una riduzione più incisiva, dopo l'aumento, sempre dell'1,5%, attuato due anni fa.

I pagamenti
I pesaresi possono saldare l'importo complessivo della Tari per tutto il 2018, oppure la prima rata. Nel plico recapitato nelle abitazioni, sono contenuti i moduli F-24 per effettuare il pagamento in una o quattro rate, in banca o alle poste. Per i possessori di home-banking, è possibile pagare anche attraverso il sistema on-line. A bilancio è stato iscritto un gettito di 18,4 milioni di euro da incassare attraverso la Tari, che poi viene girato a Marche Multiservizi. La tassa comprende una quota fissa e una variabile. La parte fissa dipende da quanto è grande la casa, è in proporzione ai metri quadrati dell'abitazione. Mentre quella variabile cresce secondo il numero dei membri della famiglia. La quota variabile va calcolata una sola volta sull'insieme di casa e pertinenze immobiliari (ovvero posti auto, cantine, soffitte, box), tenuto conto del numero dei familiari. Nel complesso, le tre imposte locali, Tari, Tasi e Imu, valgono 41,5 milioni di euro. La Tasi è all'1,9 per mille, mentre per quanto riguarda l'Imu, 8,7 per mille su seconde case sfitte o affittate in regime ordinario, e tutte le altre tipologie di immobili e terreni che non rientrano in casi specifici.
Le differenze
L'Imu si differenzia per diverse situazioni: il 7,7 applicato su imprese, uffici e negozi. Le agevolazioni sugli affitti, introdotte un paio di anni fa, hanno aperto la strada a tre diversi casi: Imu al 5,7 per mille per le abitazioni affittate a canone calmierato, 4,7 per i locali commerciali affittati a nuove attività a canone calmierato. E 6,7 per quei titolari di locali sfitti che, anche se stipulano un contratto d'affitto per favorire l'avvio di imprese, negli ultimi cinque anni non hanno mantenuto l'immobile in uno stato decoroso. Inoltre, il genitore con due case nello stesso Comune può risiedere in una, che viene considerata prima casa e quindi esente dal pagamento di Imu e Tasi, e cedere in comodato d'uso al figlio la seconda casa su cui paga il 50% delle tasse. Per quanto riguarda l'affitto a canone concordato, i proprietari dell'immobile possono usufruire del 25% di sconto sull'Imu. La Cna, nel bilancio di fine anno, ha chiesto al Comune di ridurre Tari e Imu sulle imprese.

Thomas Delbianco
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Corriere Adriatico