L'ANDAMENTOPESARO Al Job è tempo di stagionali. «C'è chi viene per cercare un altro lavoro, chi per avere la disoccupazione in inverno». Claudio Andreani, responsabile del...
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PESARO Al Job è tempo di stagionali. «C'è chi viene per cercare un altro lavoro, chi per avere la disoccupazione in inverno». Claudio Andreani, responsabile del Centro per l'Impiego e la Formazione di via Luca della Robbia, racconta che «in questo momento ancora non c'è stato il boom di persone che dopo l'estate, solitamente, vengono a iscriversi alle nostre liste in cerca di occupazione. Siamo nella fase in cui riceviamo molti stagionali, questo è un dato storico. Nel momento in cui finisce il lavoro estivo, in tanti vengono a iscriversi, perchè per molti di loro è l'unico modo per cercare una nuova occupazione nei mesi invernali. Altri invece, non hanno interesse a lavorare fuori dalla stagione, ma vengono a iscriversi per poter fruire della disoccupazione. Il lavoro stagionale rientra nel campo del precariato, ma bisogna dire che per una parte di lavoratori questa è una scelta, perchè viene vista come un momento di integrazione al reddito familiare, mentre per altri è l'unica occasione per poter lavorare». Andreani segnala anche «un aumento delle richieste delle imprese, che cercano sempre più figure con un maggior grado specialistico. Un segnale che fa capire che la ripresa parziale c'è stata, è la richiesta di autisti per il trasporto merci». In base agli ultimi dati sul lavoro in provincia, riferiti al 2017 ed elaborati dalla Cgil, c'è stata una considerevole flessione delle assunzioni a tempo indeterminato (-28,9%) rispetto al 2016 a fronte di un aumento generalizzato delle altre forme contrattuali a termine: tempo determinato +18,8%, apprendistato +23,3% e lavoro interinale +33,2%. Se due anni fa si era interrotta la prolungata fase di contrazione della base occupazionale di Pesaro e Urbino, nel corso del 2017 il trend favorevole si è consolidato e il numero di occupati, nel complesso, è cresciuto del +4,3%. Si è passati da 140.529 a 146.633 grazie al prevalente contributo della componente femminile (+8,9%) mentre quella maschile è aumentata solo dello 0,9% (724 unità).
th. del.
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Corriere Adriatico