Sì all'obbligo del Green pass sul luogo di lavoro. Seppur con diverse sfaccettature,

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Sì all'obbligo del Green pass sul luogo di lavoro. Seppur con diverse sfaccettature, sindacati e mondo del lavoro sembrano tutti essere d'accordo sul fatto che al momento la...

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Sì all'obbligo del Green pass sul luogo di lavoro. Seppur con diverse sfaccettature, sindacati e mondo del lavoro sembrano tutti essere d'accordo sul fatto che al momento la certificazione verde è uno degli unici strumenti a disposizione per contrastare la pandemia e lavorare in sicurezza. Non va giù però il fatto di aver dato tutto il peso della responsabilità del controllo di questo obbligo ai datori di lavoro. In grandi realtà la situazione si semplifica attraverso l'inserimento di figure o attrezzature specifiche addette al controllo, ma nelle piccole aziende (che compongono la maggior parte del tessuto economico della provincia di Macerata) i provvedimenti in caso di mancato rispetto dell'obbligo vengono definiti troppo pesanti e a carico sempre del proprietario dell'azienda. Situazione che si amplifica nel caso di colf e badanti: un anziano, datore di lavoro, può scaricare l'App sullo smartphone e controllare tutti i giorni il qr code della sua collaboratrice domestica? Infine il dubbio finale: cosa succederà a chi non si vaccinerà e non vorrà farsi i tamponi ogni 72 ore? I sindacati del pubblico impiego in questo caso hanno già individuato delle possibili alternative. L'unica certezza è che prima del 15 ottobre, giorno in cui scatterà l'obbligo, ci saranno da rivedere diversi parametri. La questione sta animando il dibattito.

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Corriere Adriatico