Scuole, ricostruzione ferma il nulla dopo la prima pietra

Scuole, ricostruzione ferma il nulla dopo la prima pietra
LA POLEMICA MACERATA Ritardi ingiustificabili e inaccettabili per la ricostruzione delle scuole Dante Alighieri e Mestica nel complesso delle Casermette. É quanto denuncia dai...

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LA POLEMICA
MACERATA Ritardi ingiustificabili e inaccettabili per la ricostruzione delle scuole Dante Alighieri e Mestica nel complesso delle Casermette. É quanto denuncia dai banchi dell'opposizione il consigliere comunale Andrea Marchiori. Sarebbe roppo leggera la giunta Carancini nei confronti del Governo Gentiloni e del commissario straordinario alla ricostruzione Paola De Micheli, tant'è che dopo più di un anno dal voto in Consiglio comunale la delibera n. 20 del 7 marzo 2017 rimane ancora disattesa. Usa come suo solito toni pacati Marchiori, spiegando come sul tema della scuola non ci si possa dividere, ma è fermo nel ribadire come siano più criticità burocratiche che tecniche a fermare i cantieri.

Un'azione sinergica
«Si tratta di uno di quegli argomenti in cui si lavora insieme e se in corso d'opera dovesse cambiare la maggioranza che governa la città - spiega -, vige una sorta di patto tra gentiluomini che va oltre il risultato del voto del 2020». Sono cinque le interrogazioni protocollate dal consigliere comunale sul caso Dante Alighieri-Mestica, con i lavori iniziati soltanto per quest'ultima nei mesi di luglio, con la posa della prima pietra alla presenza delle autorità del Qatar. Lo stato che con 5,6 milioni di euro ha voluto contribuire al processo di ricostruzione avviato a Macerata dopo il terremoto del 2016. «Nessuno ha avuto il coraggio di dire che questa donazione è stata fatta all'Italia, verso le casse del Ministero, e non direttamente alla città - rivela -, sono stati risparmiati soldi che abbiamo il dovere di richiedere almeno per il finanziamento di una palestra, già prevista, che sarebbe a servizio non soltanto degli studenti».
Le spese evitate
Altra spesa evitata allo Stato è quella dei moduli scolastici: «Sono tanti i disagi che conseguiti da questo ritardo che vanno anche a pesare su quegli Istituti che con spirito di solidarietà e collaborazione ospitano in questi mesi gli studenti delle due scuole - aggiunge -, mi metto perciò nei panni di chi quest'opera non l'ha condivisa, quando si è stati costretti a votare a scatola chiusa l'operazione». Due sono i principi che dovrebbero ispirare una buona amministrazione secondo Marchiori: laddove si possa costruire una scuola nuova, con fondi certi e una obiettiva esigenza, ben vengano i lavori; se invece sul tavolo ci sono le indagini di edifici funzionali, allora è bene eseguire esami più approfonditi con le spese che ne conseguono. Su questo dice «diventano accettabili anche i mutui»: «Ho sempre riconosciuto i meriti della Giunta Carancini quando ho avuto modo di rilevarli, penso ad esempio alle indagini sulla vulnerabilità sismica del patrimonio scolastico di Macerata - afferma -, un merito che va esteso poi a tutto il Consiglio comunale in quanto la discussione è iniziata da ambo le parti giù prima del sisma. L'Amministrazione ha stanziato 200mila euro ed è uno screening che consente di fare interventi mirati».
Le criticità del doppio cantiere
Tuttavia, sull'area delle casermette il dilungarsi dei tempi inizia a dare ragione a chi aveva delle perplessità che Marchiori definisce condivisibili: «Due scuole dello stesso grado ricostruite in stretta vicinanza, una delle quali spostata dal Centro storico - dice -, tutte criticità che faccio mie ma è prevalso il fattore dell'opportunità. Altro errore è stato quello di appaltare la costruzione dei due plessi a due ditte diverse».
L'allarme traffico

Nello specifico Marchiori ha anche avanzato in questi mesi delle richieste : «Ho fatto presente come almeno andassero fatte le demolizioni all'interno dell'area degli altri fabbricati per evitare la concomitanza con le lezioni - precisa -, questo è stato fatto e ne va dato atto, adesso questo spazio deve essere preservato come parco a servizio delle scuole e va a evitato l'insediamento con altre attività, ad esempio supermercati, incompatibili con l'idea stessa del nuovo campus». «Non ha senso aumentare il volume di traffico già consistente, un'altra problematica che va affrontata guardando anche i possibili sviluppi della realizzazione dell'Ospedale unico alla Pieve - prosegue -, in primo luogo è necessaria una ricalibrazione dei mezzi pubblici e che si scongiuri la chiusura del passaggio a livello nelle vicinanze nelle fasce orarie sensibili di entrate e uscita degli studenti». Una stoccata, infine, il consigliere comunale la riserva alla bretella Mattei-La Pieve: «A parte i festeggiamenti di Carancini e dell'allora vice sindaco Manzi non abbiamo visto più nulla».
Andrea Mozzoni
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Corriere Adriatico