Sante Stangoni, sindaco di Acquasanta Terme, lei che vive il territorio ogni giorno,

Sante Stangoni, sindaco di Acquasanta Terme, lei che vive il territorio ogni giorno,
Sante Stangoni, sindaco di Acquasanta Terme, lei che vive il territorio ogni giorno, come giudica la paradossale situazione sulla Salaria, con dieci chilometri bloccati da mezzo...

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Sante Stangoni, sindaco di Acquasanta Terme, lei che vive il territorio ogni giorno, come giudica la paradossale situazione sulla Salaria, con dieci chilometri bloccati da mezzo secolo?

«Era stato detto che la Salaria sarebbe stata commissariata per far ripartire nel brevissimo tempo i lavori del primo lotto, dopo il fallimento della ditta Carena, procedendo a nuovo appalto. Ed invece tutto è ancora fermo da più di un anno. Anche il flusso turistico diminuisce perché le persone scelgono altri percorsi a causa delle difficoltà che incontrano. È necessario che il ministero dei Trasporti e la ministra De Micheli mantengano quella promessa di commissariare la Salaria. Sono state trovate altre risorse per quel tratto, per limare e mettere in sicurezza alcune curve, ma deve ripartire la galleria, altrimenti si rischia di sovrapporre i due cantieri, bloccando tutto di nuovo per i lavori in corso».
Questo per quanto riguarda il primo lotto, che ha avuto la sfortuna del fallimento della Carena. E per quanto riguarda il secondo lotto, al palo da 20 anni?
«Anche grazie all'attenzione della vicepresidente Anna Casini, ci sono le risorse per poter procedere. Ma un conto sono i soldi stanziati, un conto sono gli interventi che devono partire. Bisogna fare ordine sulla Salaria: andrebbe ricreata la strategia, dati alla mano, su questa strada, con un cronoprogramma che riesca a definire quando partono i vari interventi senza sovrapporli troppo».
Sulle ragioni del decennale stand by, c'è un rimpallo di responsabilità tra enti di ogni livello istituzionale: di chi è la colpa secondo lei?
«C'è stata poca attenzione a livello politico nazionale su questa zona, un po' come accaduto per il sisma. Purtroppo, se ne accorgono sempre molto tardi delle piccole realtà che portano pochi voti».
m. mar.
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Corriere Adriatico