PESARO Completata la chiamata vaccinale per gli ospiti delle strutture protette

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PESARO Completata la chiamata vaccinale per gli ospiti delle strutture protette di Santa Colomba, ma resta ancora da vaccinare almeno un 20 per cento del personale sociosanitario dipendente delle cooperative private, che opera in struttura. Sulla pagina social del Consorzio Santa Colomba, le immagini dell'ultima giornata di seconde dosi. Un segno di rinascita e speranza soprattutto ora che dal Distretto sanitario è arrivato il benestare per riprendere le visite dei familiari stretti entro fine mese. Gino Grandoni e Marina Vagnini coordinatori delle strutture l'una privata Casa Roverella e l'altra comunale Casa Aura, devono comunicare al Servizio salute regionale gli elenchi degli operatori sanitari e quelli no. Per quanto riguarda il nodo personale da vaccinare entra nel merito il responsabile di Casa Roverella, Grandoni dovrebbero essere un 20% di operatori mancanti. Ad una settimana dal Decreto Legge del primo aprile che richiede l'obbligatorietà della vaccinazione a tutti i sanitari, è appena arrivata una comunicazione della Regione. Entrambe le strutture del Santa Colomba hanno provveduto così a inviare gli elenchi di tutto il personale che opera all'interno delle residenze protette. Passo successivo saranno le verifiche incrociate effettuate dagli uffici sul database dei vaccinati. Dopodiché sarà lo stesso ente regionale a richiamare all'obbligatorietà i sanitari, che non hanno ancora ricevuto la prima inoculazione. A Casa Roverella operano un centinaio di operatori sociosanitari e pare che sono oltre una ventina i non vaccinati. Analoga situazione anche a Casa Aura, dal momento che si tratta di personale per la maggior parte gestito dalle Cooperative e comune alle strutture. Per quanto riguarda invece gli ospiti, proprio ieri hanno ricevuto la seconda dose tutti gli oltre 80 ospiti di Roverella ad eccezione di un paio di anziani ai quali non poteva essere somministrato il vaccino per la presenza degli anticorpi anti-Covid. A Casa Aura ad avere ricevuto le due somministrazioni, tutti i 50 ospiti». Sull'obbligo vaccinale disposto per medici e sanitari, Grandoni è perentorio: «Nel caso in cui anche dopo il controllo del servizio regionale prosegue ci siano ancora operatori che rifiutano la somministrazione, vedremo di applicare la normativa di legge, dal momento che all'interno di questi luoghi così sensibili e già pesantemente colpiti dal virus, pretendiamo che il nostro personale sia coperto.

le.fr.
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Corriere Adriatico