Orti Giulii, la scommessa Dal parco abbandonato un giardino delle delizie

Orti Giulii, la scommessa Dal parco abbandonato un giardino delle delizie
LA RIQUALIFICAZIONEPESARO Ripartire dagli impegni presi prima delle elezioni 2019 e determinare lo stato dei lavori avviati in questa prima parte di mandato, per rilanciare il...

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LA RIQUALIFICAZIONE
PESARO Ripartire dagli impegni presi prima delle elezioni 2019 e determinare lo stato dei lavori avviati in questa prima parte di mandato, per rilanciare il rush finale: questa la sintesi del tavolo della Cultura condotto dall'assessore alla Bellezza e vicesindaco Daniele Vimini, durante gli Stati Generali di Mid-Term. L'investimento della cultura doveva partire dai contenitori piccoli e grandi della città, atti ad accogliere e valorizzare al meglio le proposte e le attività culturali, ma non solo. E questo grazie ai fondi attesi. «Dalla Sala della Repubblica del Teatro Rossini a Palazzo Ricci e Palazzo Olivieri, passando per il San Benedetto e il San Domenico, ci sono tutti i presupposti per una rigenerazione urbana di grande impatto socio-culturale che comprende anche una revisione e valorizzazione di alcune vie del centro storico, assi portanti della ripresa dell'economia», ha sottolineato Vimini.

Lo scrigno
E anche gli Orti Giulii, luogo del cuore per tanti pesaresi che oggi ne lamentano la trascuratezza, saranno valorizzati, scrigno prezioso sia dal punto di vista culturale che botanico. «Gli Orti Giulii sono punto cruciale della rigenerazione urbana, perché allo snodo tra due provvedimenti: - spiegato Vimini - quello relativo alla rigenerazione del San Benedetto, dato che la parte di cui parliamo è quella di fronte agli Orti, ma beneficeranno anche di 200mila euro del finanziamento per la rigenerazione del centro storico: poiché all'interno di quella T che va a costituirsi tra via Castelfidardo e via Mazza, asse lungo della T e la testa che comprende via Passeri e via Belvedere». Sono già in corso i lavori di ristrutturazione dello storico Osservatorio Valerio, ma «abbiamo previsto di sistemare una parte del complesso, che rimaneva ancora da completare, rispetto a quelli che sono i lavori in corso, - prosegue Vimini - e la finalità è di trasformarlo in servizi, in particolar modo culturali, legati al teatro, ma anche alla cultura ambientale. Questo per quanto riguarda il corpus che riguarda il Pinqua».
La sistemazione
E poi il Comune si è impegnato a dare una futura destinazione al complesso che avrebbe dovuto ospitare il bar e che, negli ultimi anni, con le varie vicissitudini legate ai contenziosi sul progetto, è stato all'origine del lungo stand-by della riqualificazione del parco. «C'è la volontà di farne uno spazio teatrale polivalente aperto alla città. Se pur piccolino, nella bella stagione può dialogare con la parte esterna, come già è successo durante le diverse manifestazioni che si sono svolte negli anni scorsi». A completare il quadro c'è anche l'aspetto ambientale, il giardino storico che lo colloca tra i primi giardini pubblici d'Italia.Tutta la parte del recupero botanico e miglioramento del selciato sarà inserita nel Pnrr per una misura specifica che interviene sui giardini di valore storico: ci sono ottime chance, ma il risultato certo si saprà solo fra qualche mese.
Il paragone
Per fare un paragone possibile, l'utilizzo futuro degli Orti Giulii potrebbe essere simile a quello di Rocca Costanza, sotto l'aspetto della cura e presenza quotidiana: «Due interventi su cui non ci siamo mai fermati», ribadisce Vimini «e che sono ugualmente alla vigilia di uno snodo storico: gli Orti più sul fronte della valorizzazione ambientale e della storia di uno degli Osservatori più antichi d'Italia, mentre la Rocca con questa spinta determinante data dalla presenza dell'Archivio di Stato che aiuterà a farla vivere 12 mesi all'anno, comprendendo anche gli spazi che appartengono al comune, che potremo rifare vivere con iniziative culturali che vanno dalle mostre, al teatro, alle letture, ecc.». Ma fa sempre parte della ideale T anche l'intervento previsto alla Lavanderia del San Benedetto, in cui, con il Rof si provvederà a creare posti letto per residenze artistiche: «Un altro spazio che potrà essere utilizzato tutto l'anno anche ospitando compagnie in residenza, studenti o sportivi», conclude Vimini, «in un crocevia virtuoso tra il San Benedetto e il Teatro e Museo Rossini».
I tempi

I tempi di realizzazione non sono nemmeno troppo lontani: entro l'anno dovrebbe essere completata la parte che riquarda il recupero dell'Osservatorio Valerio, mentre per il Pinqua si seguiranno i tempi di progettazione, quindi per il 2023. Il cantiere per il complesso riguardava il bar, rimasto praticamente cristallizzato con lo stop a lavori, nelle intenzioni dell'Amministrazione comunale dovrebbe invece partire con l'autunno.
Elisabetta Marsigli
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Corriere Adriatico