Nuovi lavori sui viadotti torna l'allarme per le file

Nuovi lavori sui viadotti torna l'allarme per le file
IL CASO FERMO «Leggiamo allarmati che, a seguito di un'inchiesta iniziata nel lontano 2013, la procura di Avellino ha disposto il sequestro di dieci viadotti gestiti dalla...

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IL CASO
FERMO «Leggiamo allarmati che, a seguito di un'inchiesta iniziata nel lontano 2013, la procura di Avellino ha disposto il sequestro di dieci viadotti gestiti dalla Società Autostrade lungo la A14 fra Marche e Abruzzo. A Campofilone si determinerà di conseguenza un ennesimo ostacolo alla circolazione di auto e mezzi pesanti. Ci auguriamo che le necessarie verifiche siamo effettuate con la massima celerità possibile, nel rispetto del diritto alla mobilità dei cittadini marchigiani. Diritto in radice negato da una rete viaria e un servizio ferroviario a dir poco insufficienti».

La battaglia
Così il senatore Andrea Cangini e il commissario regionale di Forza Italia Marcello Fiori scrivono in una nota. Per la verità ad essere sequestrati non sono i viadotti in sé ma le barriere bordo ponte di ben 10 viadotti, alcuni dei quali nel Fermano. Si tratta di Fosso San Biagio, Campofilone, Santa Giuliana, Santa Maria, Cerrano, Marinelli, Vallescura, Petronilla, Fosso Calvano e Vallelunga. La procura di Avellino avrebbe sequestrato le barriere perché i tirafondi che le ancorano al suolo non sarebbero stati sufficientemente testati. Il problema è lo stesso che nei mesi scorsi ha portato all'analogo sequestro sull'A16. Dal canto suo la Società Autostrade ha reso noto di aver fatto nuovi test, seguendo protocolli esterni all'azienda, con professionisti quotati del settore. I risultati sono comunque tranquillizzanti e presto dovrebbero essere messi a disposizione dei magistrati avellinesi che indagano sulla questione.
I dubbi
La preoccupazione di Cangini e Fiori, e non solo degli esponenti forzisti, è che una già complicata situazione dei trasporti diventi davvero insostenibile, soprattutto nel tratto dell'A14 che va da Pedaso a Grottammare, o viceversa. Perché il sequestro delle barriere comporta una riduzione di carreggiata. Tradotto: congestione del traffico. E non è tutto. Stanno ripartendo i cantieri autostradali. Erano stati smantellati alla fine di luglio, e per tutto agosto non sono stati operativi: tutto ciò per rendere più semplici gli spostamenti dei turisti. Giorni di grande esodo a parte, grossi problemi non ce ne sono stati. Ma chi deve fare questo tratto tutti i giorni ora teme di tornare alle stesse situazioni di prima dell'estate. Le code chilometriche che rendono pesante il viaggio; le file infinite che fanno perdere tempo a chi viaggia, soprattutto per lavoro; gli incidenti frequenti che non fanno stare tranquilli. Ecco che percorrere una ventina di chilometri diventa quasi come salire sulle giostre del luna park. Senza poi sapere come andrà a finire, o meglio, quando tutto questo finirà. Perché di lavori ce ne sono ancora da fare (dopo un anno, dall'incendio della galleria di Grottammare) e la pazienza finisce.
I tratti

Se poi si aggiunge che in alcuni tratti, soprattutto dove ci sono gallerie, i limiti di velocità scendono, altro che velocità sul tratto fermano ed ascolano dell'autostrada Adriatica. Tratto che sarebbe spezzato in due. Da Porto Sant'Elpidio verso nord, con tre corsie, tutto va meglio: i mezzi pesanti, nella terza, non possono andare. Sempre che si rispetti la prescrizione della corsia libera più a destra. Da Porto Sant'Elpidio verso sud le corsie scendono a due e dunque tutto è, di base, più complicato. Una piccola, seppur magra consolazione, sarebbe l'eliminazione del pedaggio nel tratto in questione.
Chiara Morini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Corriere Adriatico