«Nessuna emergenza ma l'attenzione è alta»

«Nessuna emergenza ma l'attenzione è alta»
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LA STRATEGIA
MACERATA «Stiamo monitorando costantemente la situazione. Per il momento nessun segnale Di emergenza sulla siccità». È il quadro della situazione stilato dal presidente dell'Ato3, Francesco Fiordomo, dopo settimane trascorse senza piogge e con temperature record in provincia.

Il monitoraggio
«Abbiamo inviato ai sindaci - spiega - uno schema di ordinanza per il controllo dei consumi. In particolare modo abbiamo chiesto di fare attenzione al centro del cratere del terremoto dove c'è l'esenzione sui pagamenti per i prossimi tre anni. Se da un lato c'è un aiuto, bisogna comunque monitorare chi si approfitta di questa decisione è utilizza l'acqua anche per scopi non necessari». Oltre alla richiesta di controllo da parte dell'Ato3, alcuni Comuni avevamo già emesso la propria ordinanza per i cittadini sull'uso oculato dell'acqua. Al di là del discorso sulla siccità, Fiordomo annuncia un incontro in Regione in programma per domani: «Incontreremo l'assessore Sciapichetti - dice - per discutere del problema della captazione alla fonte del Nera che può essere raddoppiata e portata a 500 litri di acqua al secondo. L'obiettivo - conclude Fiordomo - è di gestire tutti gli acquedotti della provincia con l'acqua del Nera».
La situazione viene monitorata con grande attenzione anche su un altro versante, quello del la valle del Musone, con il grande bacino di Castreccioni di Cingoli gestito dal Consorzio di bonifica. Dai primi di giugno ad oggi il lago è sceso di livello di quasi due metri (il livello dell'acqua si abbassa 4-5 cm al giorno); tuttavia la situazione non desta preoccupazioni.
La riserva del lago

L'invaso, anzi, riesce a garantire acqua sia per l'irrigazione che per l'uso potabile; non solo: anche la fluvialità del fiume Musone. Tutto questo nonostante che da monte entri solo una cinquantina di litri al secondo a fronte di uscite che si aggirano sui mille litri al secondo. Di questi 500 litri escono per l'irrigazione che copre circa diecimila ettari a valle del Musone; 300 sono destinati all'uso potabile e altri 200 per tenere vivo il letto del Musone. Un servizio che garantisce l'acqua per circa 150 mila marchigiani tra le province di Macerata e quella di Ancona
g. san.
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Corriere Adriatico