Mille studenti in sciopero «Più sicurezza per le scuole»

Mille studenti in sciopero «Più sicurezza per le scuole»
LA PROTESTAFERMO Un'ala del seminario o il piano della Provincia dove ora c'è la Betti. A gennaio, i ragazzi dell'Iti rimasti senza aule dopo il sequestro del triennio avranno...

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LA PROTESTA
FERMO Un'ala del seminario o il piano della Provincia dove ora c'è la Betti. A gennaio, i ragazzi dell'Iti rimasti senza aule dopo il sequestro del triennio avranno una nuova sede. È quanto emerso dall'incontro poco meno di due ore tra Provincia e rappresentanti di studenti, genitori e professori. Perché alla manifestazione di protesta, ieri mattina, c'erano anche diversi insegnanti del Montani.

Il corteo
Il corteo è partito alle 9 dal biennio. Un lungo serpentone di oltre mille persone che, tra cori e striscioni, ha sfidato il freddo pungente e, dopo circa un'ora, è arrivato in Provincia. Tutto è filato liscio, con una corsia di viale Trento bloccata a tratti per far passare il corteo. Alla manifestazione organizzata dagli studenti dell'Iti e dalla Rete degli studenti medi di Fermo hanno partecipato anche alcuni ragazzi di altre scuole superiori della città. Si sono fatti vedere pure la preside del Montani, Margherita Bonanni, e il sindaco Paolo Calcinaro, invitato dagli studenti. Entrambi, però, non hanno sfilato insieme ai ragazzi. Arrivati a destinazione, una delegazione è salita in sala Giunta e ha incontrato i rappresentanti della Provincia (oltre alla presidente Moira Canigola, c'erano il consigliere Stefano Pompozzi, il dirigente Ivano Pignoloni e i tecnici dell'ente). Quasi due ore di confronto per sviscerare ancora una volta la questione e tentare di trovare una soluzione. Prima possibile, come chiesto dagli studenti che, finito l'incontro, sono scesi in strada per ragguagliare i compagni rimasti in attesa. Con loro anche la presidente Canigola.
La soluzione

«Stiamo cercando ha detto una soluzione nel più breve tempo possibile, che ci deve vedere uniti. Entro gennaio porteremo fuori dall'Iti alcune classi e laboratori per alleggerire la situazione e permettere la continuazione didattica». Due le opzioni al vaglio: una parte del seminario o il piano sotto a quello degli uffici della Provincia, dove da due anni c'è la media Betti. «La prima ha fatto sapere la presidente richiederebbe tempi più lunghi perché non conosciamo la struttura e sono da valutare spazi e sicurezza. La seconda la conosciamo, sarebbe pronta in tempi più brevi e il trasferimento sarebbe più veloce. In questo caso andrebbe però trovato un accordo con il Comune per sistemare i ragazzi della Betti». Una decisione non da poco, visto che la nuova sede ospiterà gli studenti dell'Iti almeno per qualche anno. Soddisfatti gli studenti che hanno portato a casa l'impegno della Provincia a trovare una soluzione in tempi rapidi. Meno gli insegnanti. Uno in particolare, Giancarlo Minnucci, ha raccolto scroscianti applausi dai ragazzi. «La Provincia le sue parole poteva e doveva valutare la vulnerabilità sismica della scuola. L'ente pubblico non può rimandare sulla pelle delle persone. Nessuna giustificazione può sottrarlo a questo obbligo. Il diritto alla studio e alla sicurezza sono inviolabili». Pronta la risposta della Canigola: «Non mi si dica che non è stato fatto abbastanza per le scuole. Siamo
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Corriere Adriatico