Marco Fioravanti, sindaco di Ascoli da poco più di un anno, ma questa Salaria

Marco Fioravanti, sindaco di Ascoli da poco più di un anno, ma questa Salaria
Marco Fioravanti, sindaco di Ascoli da poco più di un anno, ma questa Salaria è davvero una grande incompiuta? «Non basta il...

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Marco Fioravanti, sindaco di Ascoli da poco più di un anno, ma questa Salaria è davvero una grande incompiuta?

«Non basta il commissariamento, servono le risorse ed un'accelerazione. Nel piano infrastrutturale che sta facendo il governo, c'è il collegamento ferroviario Pescara-Roma, ma viene lasciata fuori la Salaria, ancora una volta. E questa era un'occasione storica, ora che si sta lavorando a completamenti importanti nel centro Italia per collegare i due versanti».
Quindi fa spallucce e si arrende?
«Aassolutamente no. Se non viene inserito il collegamento tra i due mari nel piano infrastrutturale, porteremo i cittadini sotto il Parlamento perché non è più possibile accettare questo trattamento. Sono anni che la politica esclude Ascoli ed il Piceno dai grandi collegamenti, e se la Salaria non viene inserita adesso, ne passeranno altri 10-15».
Cosa non le piace nell'idea di un commissario straordinario?
«Il commissario dice tutto e niente: quante risorse ci mettono? Quanti chilometri di strada fanno? In quanto tempo vogliono appaltarli? Nel piano infrastrutturale degli altri territori, queste cose ci sono. Ma credo sia solo una strategia pre-elettorale».
Nel frattempo, cos'ha fatto lei per sbloccare l'impasse?
«Stavo preparando proprio ora la 12° lettera da mandare. Ho scritto a Conte, al ministero delle Infrastrutture, a tutti i parlamentari del territorio. Nessuno ci ha risposto, a parte qualche parlamentare».
Perché secondo lei?
«Non veniamo considerati e, politicamente, quando si fa un piano infrastrutturale, un ruolo decisivo ce l'ha il governatore. Si pensa al nord delle Marche. C'è stata volontà politica di isolare un territorio».
E perché mai?
«Forse perché non c'è affinità politica. Oppure sono interessati ad altri bacini elettorali».
Martina Marinangeli
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Corriere Adriatico