Ma quel biglietto da visita, andrebbe ogni tanto lustrato. Se non altro per non

Ma quel biglietto da visita, andrebbe ogni tanto lustrato. Se non altro per non
Ma quel biglietto da visita, andrebbe ogni tanto lustrato. Se non altro per non sciupare con la trascuratezza l'investimento da 353 mila euro (in buona parte coperto da sponsor,...

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Ma quel biglietto da visita, andrebbe ogni tanto lustrato. Se non altro per non sciupare con la trascuratezza l'investimento da 353 mila euro (in buona parte coperto da sponsor, 250mila euro di Ubi Banca) con cui due anni fa il Comune aveva rifatto gli arredi urbani di corso Garibaldi. La principale novità, svelata il 3 dicembre del 2016 in occasione dell'accensione dell'albero di Natale di piazza Roma, riguardava le due maxi isole d'arredo, piazzate di fronte all'ex Metropolitan e all'altezza di Feltrinelli. Due blocchi hi-tech composti ognuno da 4 panchine, più una seduta lunga da 5-6 posti, 2 fioriere e dotazioni tecnologiche (pedana sonora, proiettore, schermo da due metri per uno, luci a led).

Le attrazioni hi-tech
Avrebbero dovuto essere le vere attrazioni dell'isola, due luoghi di ritrovo dove luci, video, musica e wi-fi libero si fondevano in un'unica esperienza sensoriale. Ma il loro utilizzo non è stato pari alle aspettative e oggi si vedono già sintomi di degrado, almeno in quella situata nella parte più alta. La pedana in alcune parti s'è rovinata e sulla parete obliqua ci sono disegni con il pennarello nero.
Imbrattate da scarabocchi anche diverse delle 30 nuove panchine in pietra messe due anni fa tra corso Garibaldi e corso Mazzini d'Istria. Scritte rosa flou si notano nelle sedute della maxi isola davanti all'ex Metro, nella panchina poco sopra piazza Roma, vicino a Kiko, e in quella di che in quella di fronte a Zara, dove sabato pomeriggio si notava anche una pera, intera e non sbucciata, dimenticata lì da qualcuno che s'era fermato per uno spuntino. Un pennarello nero ha disegnato invece degli scarabocchi insieme un grosso fiore sulla panchina davanti a Grandinetti.
E le 34 fioriere di corso Garibaldi, comprese quelle aggiunte per adeguare l'isola pedonale alle direttive antiterrorismo, continuano a essere utilizzate per gettare cicche e rifiuti di ogni tipo, benché accanto ad ognuna ci siano cestini dei rifiuti e posacenere. Basta buttare l'occhio tra le foglie d'agave e i rametti di rosmarino per scoprire tante piccole pattumiere abusive. La carta ingiallita di certi rifiuti tradisce una presenza in loco di alcune settimane, sfuggita all'occhio dei netturbini di Anconambiente, che hanno il compito di passare due volte al giorno sul Corso, tra le 10 alle 12 e tra le 17 e le 19. Fino al primo aprile 2017 il Comune aveva ingaggiato un addetto, remunerato con i voucher, con il compito specifico di ripulire le fioriere. Poi è cambiata la legge: niente voucher, niente pulizia.

Lorenzo Sconocchini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Corriere Adriatico