«Le lezioni davanti a un monitor non possono sostituire la vera scuola»«A ottobre avevamo protestato per una didattica...
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non possono sostituire la vera scuola»
«A ottobre avevamo protestato per una didattica totalmente in presenza - dice Alberto Francesconi, V Liceo Scientifico - e ora quella energia è venuta meno, il sentimento prevalente è la rassegnazione. Abbiamo dovuto scendere a patti con la dad, che sul breve termine, nei primi mesi del lockdown, è stata fondamentale per la continuità scolastica, ma ad oggi comincia a provocare pesanti conseguenze soprattutto dal punto di vista psicologico: la scuola fatta davanti a un monitor non potrà mai sostituire la vera scuola. Sono contento che da lunedì si possa tornare, almeno in parte, sui banchi, ma continuo a ritenere che la didattica al 50% non sia una buona soluzione, perchè immancabilmente crea disparità tra chi può assistere alle lezioni in presenza e chi è costretto a rimanere a casa. Quest'anno dovremo affrontare l'esame di maturità:secondo le ultime indiscrezioni sarà un maxiorale, senza prove scritte: personalmente mi dispiace che non potremo vivere l'esperienza di un esame completo come i nostri predecessori, ma data la situazione, credo che sia inevitabile».
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Corriere Adriatico