Le imposte invariate ma la Tari aspetta l'Ata

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PESARO Portando all'approvazione il bilancio di previsione in consiglio comunale prima di Natale, l'Amministrazione pesarese ha rimarcato il congelamento di imposte come l'Imu anche per il 2022. Invariato per il momento anche il calcolo della Tari, ovvero la tassa per il servizio di rifiuti, anche se a questo proposito il Comune ha pensato di mettere le mani avanti con un distinguo necessario. Ovvero: «Restano invariate anche le modalità di calcolo sulla Tari, in attesa delle modifiche al Pef, ovvero il Piano economico finanziario, che ci saranno segnalate, ci auguriamo, entro i primi giorni di febbraio, dall'assemblea Ata (acronimo di Autorità territoriale d'ambito), su indicazione di Arera». Nello specifico l'Arera è l'Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente che è un'autorità amministrativa indipendente dello Stato che ha la funzione di favorire lo sviluppo di mercati concorrenziali nelle filiere elettriche, del gas naturale e dell'acqua potabile, teleriscaldamento/ teleraffrescamento e smaltimento dei rifiuti, principalmente tramite la regolazione tariffaria, dell'accesso alle reti, dello standard di qualità dei servizi, del funzionamento dei mercati e la tutela dei clienti e degli utenti finali. Le risorse per il suo funzionamento non provengono dal bilancio dello Stato ma da un contributo sui ricavi degli operatori regolati. E Arera ha già mandato dei segnali di avviso ai naviganti riguardo incrementi di spesa per gas naturale, energia elettrica e trasporto, da compensare, solo parzialmente, con aiuti governativi. «Nel primo trimestre 2022 - la nota che Arera ha emesso verso la fine dello scorso dicembre -si registrerà un aumento del costo per l'energia elettrica per la famiglia tipo con una variazione della spesa complessiva del 55% rispetto al trimestre precedente. Tale variazione è dovuta, per la parte riguardante la spesa per la materia energia, all'incremento della componente a copertura dei costi di acquisto dell'energia elettrica (+37,3%), cui si aggiunge un incremento della componente a copertura dei prezzi di dispacciamento (+3,3%) e della componente per il corrispettivo di perequazione (15%)».

t. d.
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Corriere Adriatico