LE CELEBRAZIONI ASCOLI Le chiese della diocesi, di fatto, non hanno mai chiuso,

LE CELEBRAZIONI ASCOLI Le chiese della diocesi, di fatto, non hanno mai chiuso,
LE CELEBRAZIONIASCOLI Le chiese della diocesi, di fatto, non hanno mai chiuso, ma per molti fedeli, ieri, giorno dell'Ascensione del Signore, è stato quello del ritorno alla...

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LE CELEBRAZIONI
ASCOLI Le chiese della diocesi, di fatto, non hanno mai chiuso, ma per molti fedeli, ieri, giorno dell'Ascensione del Signore, è stato quello del ritorno alla messa domenicale. Il vescovo Giovanni D'Ercole avrebbe dovuto celebrare nella cattedrale la prima celebrazione eucaristica domenicale, davanti ad una nutrita partecipazione di fedeli, dopo mesi di celebrazione nella cappella dell'Episcopio e trasmesse in diretta via streaming ma, a causa di una lieve indisposizione, ha dovuto rinunciare. Sarà presente domenica prssima, di Pentecoste, alla messa delle 11.

Il Duomo
La messa al ritorno alla (quasi) normalità al Duomo è stata concelebrata da don Alberto Bastoni con don Adalberto Bucciarelli. Perché si rispettassero le norme di sicurezza, il servizio è stato portato avanti dai membri dell'Associazione Templari Cattolici D'Italia. Oltre a tener conto del numero dei partecipanti, hanno invitato i fedeli, tutti muniti di mascherina, ad igienizzarsi le mani, a rispettare la distanza da almeno un metro dagli altri, nonché disciplinato l'accostamento alla comunione evitando assembramenti all'uscita. Prima di commentare le letture del giorno, don Alberto ha evidenziato che «la domenica, la messa, è il cuore della comunità e la celebrazione dell'Eucaristia è il momento in cui la comunità si raduna, si incontra, si forma e, come sentiremo tra poco, parte per una missione importante. Oggi è il giorno dell'Ascensione. Rendiamo grazie al Signore per questa felice coincidenza nel ritornare in cattedrale, dopo tanto tempo, in un giorno molto significativo come questo».
La comunione
Per la comunione, come da protocollo, il sacerdoteha somministrato la comunione ai fedeli che procedevano processionalmente così come ha fatto don Lino Arcangeli nella chiesa di San Filippo passando fra i banchi. Tutto si è svolto secondo il protocollo fatta eccezione della raccolta delle offerte. La raccolta deve avvenire con appositi contenitori situati in fondo alla chiesa. In cattedrale, invece, una signora, munita di un bussolotto dal lungo bastone, ha proceduto alla raccolta, intrufolandosi, in alcuni casi, anche tra i banchi.
La corale

Ad animate la cerimonia religiosa con canti ed organo, ha provveduto la giovane Maria Vittoria Tranquilli. «Ritornare in chiesa e partecipare attivamente alla messa, per me è stata una immensa gioia unita ad una ritrovata speranza. Le celebrazioni sui social sono state utilissime in piena emergenza, ma adesso che la Chiesa è aperta spero che tutto torni nella normalità». Tra quanti hanno partecipato al rito domenicale, c'era anche Davide Filipponi: «È la prima volta che entro in chiesa dopo il lockdown, anche se le festività passate le ho vissute in tv. Ovviamente, ascoltare la parola del Signore direttamente in chiesa, insieme all'intera comunità di fedeli, è tutt'altra cosa». Alla ripresa delle celebrazioni eucaristiche alla presenza del popolo di Dio, sentendo i pareri di alcuni sacerdoti e fedeli i sentimenti più diffusi sono stati gioia e speranza. Vince, quindi, la voglia di tornare a vivere la comunità. «Tornare in chiesa, dopo un periodo di lungo letargo, è stato come nascere a vita nuova ha detto Giuliano Ciccolini, priore della Confraternita del santissimo Sacramento - Finalmente ho potuto partecipare di persona alla messa e, soprattutto, comunicarmi non più spiritualmente ma realmente ricevendo il Corpo di Cristo». Messe anche all'aperto per il dinamico parroco di San Simone e Giuda, don Giampiero Cinelli.
Roberto Cestarelli
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Corriere Adriatico