La sanità ha rappresentato il fulcro dell'azione di governo a giuda Ceriscioli.

La sanità ha rappresentato il fulcro dell'azione di governo a giuda Ceriscioli.
La sanità ha rappresentato il fulcro dell'azione di governo a giuda Ceriscioli. Non tutte le decisioni del presidente che ha avocato a sé anche la delega alla Sanità sono state...

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La sanità ha rappresentato il fulcro dell'azione di governo a giuda Ceriscioli. Non tutte le decisioni del presidente che ha avocato a sé anche la delega alla Sanità sono state condivise dal territorio, anzi sono diventate spesso motivo di polemiche, Covid hospital incluso.

Il dato più delicato
Partiamo dal saldo tra mobilità attiva e mobilità passiva, ovvero la forbice di spesa tra quanti da fuori scelgono di curarsi nella nostra regione e quanti invece valicano i confini marchigiani per farsi seguire da medici ed in ospedali di altre regioni: se nel 2015, il valore era di 43,5 milioni di euro, nel 2019 è sceso a 29,4 euro, seguendo un trend di costante diminuzione, dal picco di 53.485.009 euro registrato nel 2016. Nell'anno dell'inizio del mandato, la mobilità passiva pesava per 121 milioni, valore rimasto quasi immutato al 2019 (120 milioni)120.841.306 euro. Il salto è avvenuto nella mobilità attiva: da 78 milioni le Marche sono passate a 91.
L'andamento del personale
Altro indicatore è quello dell'andamento del personale sanitario dipendente dell'Asur, che nel 2015 poteva contare su 13.674 unità (9.495 con ruolo sanitario e 4.179 con ruolo non sanitario), diventate 13.869 nel 2016 (9602 con ruolo sanitario, 4267 non sanitario). Nel 2017 si raggiunge il picco dei 14.204 dipendenti (9648 con ruolo sanitario, 4556 non sanitario), di poco sceso nel 2018, quando di unità ce n'erano 14.103 (9767 operatori sanitari, 4336 non sanitari). Nel 2019, infine, il dato si assesta sulle 13.795 unità, di cui 9535 con ruolo sanitario e 4260 con ruolo non sanitario. L'apparente riduzione tra il 2017 ed il 2018 è però legata allo scorporo dell'ospedale di Osimo, in quegli anni passato all'Inrca. Bene per la ripartenza delle assunzioni, non bene per i sindacati che lamentano ancora livelli di personale insufficienti. Per quanto concerne i Lea, le Marche sono sempre state adempienti ed il trend è in costante crescita dal 2012, con un risultato di 201 punti (il range va dai 25 ai 225, la Regione è adempiente sopra soglia 160) nel 2017. È settima in Italia per il 2015, ottava nel 2016 e nel 2017, ultimo dato disponibile. Infine, il lavoro a 360° fatto sulle liste d'attesa, aveva portato a performance che superavano il 90% di iter per le prestazioni andati a buon fine nei tempi previsti. Poi, lo stop delle attività differibili e non urgenti dovuto al Covid, ha fatto di nuovo allungare le liste. Giudizio sospeso.

Martina Marinangeli
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Corriere Adriatico