LA PROFILASSI ANCONA Il primo giorno dopo le disposizioni sull'utilizzo di Astrazeneca

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LA PROFILASSI ANCONA Il primo giorno dopo le disposizioni sull'utilizzo di Astrazeneca - solo per gli over 60 e con lo stop ai richiami per gli under 60 - nelle Marche è...

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LA PROFILASSI
ANCONA Il primo giorno dopo le disposizioni sull'utilizzo di Astrazeneca - solo per gli over 60 e con lo stop ai richiami per gli under 60 - nelle Marche è trascorso senza contraccolpi particolari. Le scorte Pfizer ci sono e arrivano regolarmente, quindi il siero anglo svedese è stato somministrato ai marchigiani che avrebbero dovuto sottoporsi alla seconda dose di Vaxzevria. «Non ci sono stati problemi - ha confermato l'assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini - e negli hub si è proceduto secondo le indicazioni ministeriali».

Il nodo da sciogliere
Ma al di là dell'organizzazione, che comunque nei giorni a venire dovrà essere inevitabilmente rimodulata sulla base delle prenotazioni e considerando che fino alla fine di giugno sono in fila 11.800 persone che dovranno avere un siero alternativo. Questione delicata, quella della vaccinazione eterologa cioè con un mix di antiCovid tra la prima e la seconda dose, visto che gli studi condotti contro il Covid hanno previsto due dosi uguali di vaccino. Ma non solo. «Le disposizioni che abbiamo avuto fino a questo momento - spiega Saltamartini - dicono che, in caso di un cambio in corsa di vaccino, è necessario effettuare un'altra dose con l'ultimo siero inoculato per ottenere la protezione massima dal virus». Una situazione che nei mesi scorsi si è verificata nelle Marche e che il sistema sanitario ha dovuto affrontare chiedendo indicazioni a Roma. «È successo che al momento del richiamo con Astrazeneca non avevamo a disposizione il vaccino a causa dei ritardi nelle consegne e quindi abbiamo dovuto procedere con un altro siero. Tuttavia, ci hanno spiegato, con il cambio di vaccino bisogna procedere con una terza dose uguale all'ultima inoculata». L'assessore vuole vederci chiaro e approfondirà la questione domani e martedì durante la conferenza delle Regioni: «Nel frattempo non prenoteremo un terzo appuntamento per chi ha dovuto cambiare siero. Aspettiamo le nuove indicazioni del ministero e degli esperti».
Le opinioni differenti
La strategia del mix and match, ovvero quella della seconda dose differente sta dividendo gli esperti in queste ultime ore. Sulla questione è intervenuto ieri il coordinatore del Cts, Franco Locatelli che alla conferenza stampa di aggiornamento sulla campagna vaccinale ha sottolineato: «Vi sono tutti i presupposti teorici e reali dall'immunologia per ipotizzare che combinare due tipologie di vaccini non porti alcun detrimento se non qualche vantaggio. Ci sono studi già disponibili che documentano il profilo sicurezza favorevole e una risposta anticorpale rassicurante per l'efficacia. Anche qui però su numeri più grossi monitoreremo la situazione». Nelle Marche dal 20 maggio al 10 giugno sono state somministrate il 12% delle dosi di vaccino AstraZeneca. Agli under 60 (dati Fondazione Gimbe) questo tipo di siero è stato inoculato prevalentemente ad insegnanti e forze dell'ordine. Dall'inizio della campagna vaccinale invece hanno ricevuto la prima dose di Astrazeneca 17.645 soggetti under 50 (tra cui alcuni maturandi), a fronte dei 149.356 nelle fasce di età superiore. Per quanto riguarda i richiami, invece, sono stati 10.698 nel primo gruppo e 20.587 nel secondo. Nel frattempo la Regione ha deciso di posticipare l'avvio della campagna vaccinale nelle farmacie al 23 giugno, per consentire la riorganizzazione dei vaccini sulla base delle nuove decisioni del ministero e per distribuire nella maniera migliore i sieri nei punti vaccinali aperti nelle Marche.

Maria Teresa Bianciardi
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Corriere Adriatico