LA PAURA ARQUATA La terra continua a tremare e tra gli abitanti di Arquata torna

LA PAURA ARQUATA La terra continua a tremare e tra gli abitanti di Arquata torna
LA PAURA ARQUATA La terra continua a tremare e tra gli abitanti di Arquata torna la paura. Sebbene lo sciame sismico non accenni a diminuire, gli animi degli sfollati che sono...

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LA PAURA ARQUATA La terra continua a tremare e tra gli abitanti di Arquata torna la paura. Sebbene lo sciame sismico non accenni a diminuire, gli animi degli sfollati che sono stati sistemati nelle tendopoli si stavano lentamente tranquillizzando, complice anche una nottata trascorsa senza scosse particolarmente forti. Ma quando poco prima delle 18 di ieri la forza il terremoto si è ripresentato con tutta la sua forza ha toccato il nervo ancora scoperto di chi ha perso tutto e in pochi attimi ha rivissuto tutta la tragedia. La scossa è arrivata proprio durante la processione a Spelonga. E quello che fino a quel momento si presentava come un pomeriggio tranquillo, si è trasformato in un nuovo incubo. C'è chi ha iniziato ad urlare per lo spavento. Chi, invece, temendo qualche nuovo crollo, ha cercato di mettersi al riparo ed è scappato. A Pescara sono stati registrati altri crolli. Il portavoce dei Vigili del Fuoco dell'area, Danilo Dionisi, spiega che si tratta sia di crolli che hanno interessato le parti di edifici rimaste ancora in piedi, sia del cedimento in alcuni settori del paese ancora sommersi dalle macerie.

C'è chi, invece, ha iniziato a pregare e invocare Sant'Emidio protettore dei terremoti. Ma non sono mancati neppure quello che si sono lasciati andare a qualche imprecazione. Momenti di preoccupazione, carichi di tensione, che qualcuno ha voluto lasciarsi alle spalle montando in macchina ed allontanarsi. La ferita è ancora troppo fresca e per gli abitanti di Arquata e delle frazioni che sono state colpite a morte dal terremoto di mercoledì scorso ogni volta che c'è una scossa inevitabilmente tornano con la mente ai quei secondi che hanno portato morte e distruzione. La situazione resta, ovviamente, molto difficile. L'onda sismica, che dalla notte del 24 agosto ha fatto registrare oltre 2.000 repliche, non si ferma e in montagna c'è rischio smottamenti, al punto che il Soccorso alpino ha sconsigliato escursioni sui monti Sibillini, catena incastonata tra Marche, Umbria e Lazio. Il maltempo previsto da martedì potrebbe peggiorare il quadro.

lu. mi.
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Corriere Adriatico