LA MOBILITAZIONE FERMO Continua a suscitare interesse il dibattito sul futuro

LA MOBILITAZIONE FERMO Continua a suscitare interesse il dibattito sul futuro
LA MOBILITAZIONE FERMO Continua a suscitare interesse il dibattito sul futuro del deposito della Steat all'ex stazione ferroviaria di Santa Lucia. A tornare sul caso è la Filt...

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LA MOBILITAZIONE
FERMO Continua a suscitare interesse il dibattito sul futuro del deposito della Steat all'ex stazione ferroviaria di Santa Lucia. A tornare sul caso è la Filt Cgil per bocca di Claudio Michetti il quale rimarca di condividere le proteste dei cittadini sulla vicenda.

Le dichiarazioni
«Sono scontate - sottolinea - le dichiarazioni rilasciate dall'azienda la quale, dovendo salvaguardare i propri interessi. Ma i cittadini devono sapere realmente come stanno le cose». Per la Cgil «quando la direzione dice che gli autobus fanno capolinea alle ore 7,40 subito dopo il cancello di via Corridoni non ricorda il gran numero di autobus che vi transitano e quanti vi sostano, circa 8 autobus tra autosnodati e bus da 14 metri vengono parcheggiati in entrambi lati arrivando quasi fin sotto le civili abitazioni. Anche se è vero che le emissioni sonore misurate dall'Arpam rientrano nei parametri di legge, è pur vero che l'agenzia non è un soggetto in grado di certificare gli effetti derivati da lunga e costante esposizione. C'è anche un altro aspetto ben più pericoloso per la salute che non viene citato, l'inquinamento dell'emissione di Co2: ogni mattina dalle 5 alle 6,30 vengono accesi il 95% degli autobus parcheggiati, inevitabilmente scaricano una grande quantità di Co2 e altre molecole tossiche nell'aria che dobbiamo respirare». Michetti ricorda che «anche gli autobus alimentati a metano producono Co2 e chi è del mestiere sa benissimo che se questi non hanno una manutenzione più che accurata producono maggior quantità di inquinamento». «Qualche anno fa abbiamo dovuto denunciare e presentare esposti per far bonificare l'amianto posizionato sopra i capannoni del deposito».
Il mondo
La cosa sconvolgente è che mentre c'è un mondo che guarda a un modello di paese ecosostenibile e di qualità della vita, c'è ancora qualcuno che predilige il profitto alla salute. Nella quasi totalità delle città dove esistono aziende di trasporto, i relativi depositi degli autobus sono ubicati in aree lontane dal centro urbano proprio in virtù dell'inquinamento che producono. Nelle Marche realtà come la Steat o più grandi hanno i rispettivi depositi distanti dal centro abitato; si guardi ad Ascoli, Ancona, Pesaro, Macerata etc».

Massimiliano Viti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Corriere Adriatico