LA COMMOZIONE FANO «Non dimenticate Benedetta». No, non la dimenticheranno.

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LA COMMOZIONEFANO «Non dimenticate Benedetta». No, non la dimenticheranno. L'ultima consolazione per la famiglia della ragazza, che ieri mattina ha ringraziato i circa mille...

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LA COMMOZIONE
FANO «Non dimenticate Benedetta». No, non la dimenticheranno. L'ultima consolazione per la famiglia della ragazza, che ieri mattina ha ringraziato i circa mille studenti del liceo Nolfi, riunitisi con gli insegnanti nel campo di rugby in via della Giustizia per ricordare la loro coetanea deceduta a 15 anni nella tragedia di Corinaldo. Messaggi, poi il lancio di palloncini bianchi contenenti messaggi per Benedetta. Circa un'ora e mezza più tardi, intorno al mezzogiorno, lo stesso impianto sportivo è stato riempito dagli studenti del vicino liceo Torelli. Analoghe manifestazioni si sono svolte nell'Apolloni, a San Lazzaro, e in altre scuole dei paesi circostanti. Ieri i ragazzi e le ragazze del Nolfi sono tornati a scuola, ma non è stato un lunedì come gli altri. Nessuna lezione, gli insegnanti hanno invece provato a parlare con i loro studenti, a tranquillizzare quei giovani smarriti con lo sguardo assente e il pensiero altrove. Sul banco vuoto di Benedetta, nella seconda B del Linguistico, un mazzo di fiori deposto dai coetanei.

Il banco vuoto

Nelle aule e nei corridoi un'atmosfera sospesa, un silenzio anomalo che è rimasto appiccicato agli animi anche dopo il minuto di raccoglimento. Anche dopo, all'aperto, durante il saluto voluto dai compagni e dagli studenti del Nolfi, cui hanno preso parte la dirigente Nadia Vandi, gli insegnanti e la famiglia di Benedetta Vitali. Già, Benedetta. Chi ha voluto parlare al microfono raccontava: era scherzosa, divertente e spensierata. Chi non si capacitava di quali trappole sia capace il destino: «Fino a un attimo prima rideva e un attimo dopo non c'era più». Chi soffriva per la perdita di un'amica: «Ti ho voluto tanto bene, grazie per il bene che mi hai voluto tu». Tanta dignità e tanta compostezza, tanta quanto il dolore, nella famiglia Vitali, la famiglia di Benedetta. Nel suo breve ringraziamento papà Corrado ha trovato la forza per incoraggiare amici e compagni della figlia, invitandoli a vivere una vita felice, «perché lei avrebbe voluto così». Si calcola che alla discoteca Lanterna Azzurra ci fosse almeno un centinaio di studenti del Nolfi. Alcuni di loro mostravano i segni della bolgia terribile che ha stroncato sei vite: qualcuno con le stampelle, altri con fasciature, cerotti, lividi o graffi. Nello sguardo le cicatrici di chi ha visto qualcosa che è difficile da reggere; nei tanti silenzi, il peso della sofferenza interiore. La dirigenza ha attivato uno sportello di sostegno psicologico. Tutti gli studenti fanesi, dalle medie alle superiori, hanno voluto testimoniare vicinanza e solidarietà, indossando una maglietta nera come richiedeva un messaggio postato sui social. Il saluto del Nolfi a tutte le vittime della tragedia è stato letto da un rappresentante d'istituto, Matteo. Anche lui alla Lanterna Azzurra nella serata della strage, anche lui travolto dalla calca. È però riuscito a liberarsene e a soccorrere due coetanei. «Da oggi dovremo essere forti ha detto Matteo asciugarci le lacrime, aiutarci a vicenda e fare forza soprattutto a chi non è stato così fortunato da riabbracciare i propri amici. Da oggi dovremo rialzarci e reagire, perché adesso sta a noi chiedere giustizia ed evitare che queste cose possano accadere nuovamente. E dovremo farlo con in testa il ricordo di tutte le vittime e specialmente di Benedetta, che per noi era una persona importante, un'amica, una compagna di classe e una sorella».
Osvaldo Scatassi
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Corriere Adriatico