L'OCCUPAZIONE ASCOLI Ancora poche le opportunità di lavoro per il giovani

L'OCCUPAZIONE ASCOLI Ancora poche le opportunità di lavoro per il giovani
L'OCCUPAZIONEASCOLI Ancora poche le opportunità di lavoro per il giovani nel Piceno, ai quali spesso viene negata anche la possibilità di un colloquio. Giovani che...

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L'OCCUPAZIONE
ASCOLI Ancora poche le opportunità di lavoro per il giovani nel Piceno, ai quali spesso viene negata anche la possibilità di un colloquio. Giovani che difficilmente occuperanno posti di lavoro lasciati da chi è andato in pensione grazie alla Quota 100 voluta dal Governo. Il settore privato così come pubblico spesso non sono molto propensi ad assumere nuove forze lavoro. A fare il quadro della situazione lavorativa nel territorio è Giuseppe Pacetti responsabile del territorio Piceno della Uil: « La questione dei giovani nel nostro territorio non è ancora risolta spiega il responsabile Uil -. Continua ad esserci una processione di ragazzi che vengono presso la sede del nostro sindacato per cercare lavoro, qualche cosa da fare. Ma spesso questi ragazzi non vengono chiamati nemmeno per un colloquio iniziale».

I ritardi
La Regione, inoltre, ha ritardato i dati di Garanzia e altre iniziative per incentivare l'assunzione di giovani da parte delle diverse imprese». Nel giro di un anno diminuisce la forza lavoro nel Piceno, passando da 93.988 del 2017 ai 90.303 dello scorso anno. Una tendenza in parte frutto del mutamento demografico nel territorio, in quanto aumentano gli over 65enni, mentre tanti giovani una volta terminati gli studi fuori poi difficilmente tornano nel Piceno, dove spesso non trovano risposte alle loro aspettative lavorative.
La forza lavoro è in calo
Ma la forza lavoro diminuisce anche a causa delle ultime misure messe in atto dal Governo, come la Quota 100, come afferma Maria Teresa Ferretti responsabile Cisl Ascoli Piceno: «Con la Quota 100 abbiamo registrato ulteriori uscite dal lavoro per pensionamento. A fronte di questo stiamo portando avanti un grido di allarme affinché venga attuato il turn over, ovvero nuovi inserimenti lavorativi a fronte delle uscite».
Dei ragazzi si parla poco
Opinione condivisa da Pacetti della Uil che dichiara: «Fino ad oggi, ed anche adesso in periodo di campagna elettorale, di giovani non si è mai parlato. Basti pensare a Quota 100 che non ha creato lavoro: nel pubblico impiego difficilmente saranno assunte nuove persone a fronte di quelle che sono andate in pensione, lo stesso vale nel settore privato dove il datore di lavoro difficilmente sostituirà chi è andato in pensione ma spalmerà il lavoro sulle altre forze lavoro già presenti in azienda. Sono oltre mille i posti di lavoro persi negli ultimi due anni nelle Marche». Per quanto riguarda il numero di disoccupati iscritti presso il Centro per l'Impiego di Ascoli, al 28 febbraio scorso, sono complessivamente 10.917: 4794 sono uomini, tra questi 455 sono extracomunitari e 6123 sono donne tra queste 515 sono extracomunitarie.
Il tasso di disoccupazione

«Il tasso di disoccupazione giovanile, dai 15 ai 29 anni, è sotto la media regionale e nazionale, e questo ci fa ben sperare - aggiunge la responsabile Cisl Ferretti - . Anche se ci fa riflettere su quanti giovani si avvicinano ai Centri per l'impiego, perché invece il tasso degli inattivi sale. Una situazione che fa emergere il problema del disagio giovanile, in quanto sono sempre di meno coloro che si affidano ai Centri per l'impiego, ma scelgono di rimanere chiusi nelle proprie case non mettendosi alla ricerca di un'occupazione. Bisogna anche tener conto dei tanti ragazzi che una volta terminati gli studi in un'altra città, poi decidono di non tornare nel Piceno ma trovano lavoro fuori».
Luigina Pezzoli
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Corriere Adriatico