L'INTERVISTA FERMO Il clima sempre più imprevedibile e la crisi che ha

L'INTERVISTA FERMO Il clima sempre più imprevedibile e la crisi che ha
L'INTERVISTA FERMO Il clima sempre più imprevedibile e la crisi che ha tagliato le gambe alle ferie fanno soffrire i balneari. Che, se non bastasse, devono fare i conti con i...

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L'INTERVISTA
FERMO Il clima sempre più imprevedibile e la crisi che ha tagliato le gambe alle ferie fanno soffrire i balneari. Che, se non bastasse, devono fare i conti con i rincari di tasse e balzelli. Portavoce delle difficoltà in cui versano gli chalet è Carlo Iommi, presidente dei balneari di P. S. Giorgio e Fermo.

Stabilimenti vessati dalle tasse, dunque?
«Il problema principale è la Tari. A Porto San Giorgio c'è un aumento annuale e costante a causa dei rifiuti che, d'inverno, dai fiumi dell'entroterra arrivano al mare. La nuova legge stabilisce che le società a maggioranza comunale, se necessario, possono aumentare il costo dei servizi. Così, ogni anno, ci troviamo con aumenti spaventosi».
Di che cifre parliamo?
«Quest'anno, negozianti, albergatori e concessionari di spiaggia hanno avuto in media un rincaro del 10,50%. Per un concessionario di spiaggia, che di media paga 3.500 euro di Tari, si tratta di somme consistenti, che non tutti si possono pagare».
Eppure d'estate guadagnano
«Sono finiti i periodi in cui bastava lavorare quattro mesi per vivere bene tutto l'anno. Adesso, quasi tutti, finita la stagione, fanno un altro lavoro e hanno mutui da pagare. Non ci sono più i guadagni di un tempo e le tasse sono enormi. Le concessioni sono aumentate in modo spaventoso. L'acqua costa il doppio rispetto a quella degli altri consorzi. È una situazione che non si regge più, mentre i servizi sono sempre gli stessi».
Quest'anno, tra gli chalet se n'è aggiunto uno green.
«Tutti i concessionari ormai hanno sviluppato una maggiore sensibilità verso l'ambiente. Contenitori per la raccolta differenziata sono presenti da tempo in tutti gli stabilimenti. Quelli più grandi si organizzano da soli. Quelli più piccoli in tre o quattro, con un unico punto di raccolta. L'eliminazione della plastica rientra in questo discorso».
Come l'hanno presa i turisti? «Alcuni apprezzano, altri un po' meno. C'è chi continua a volere la bottiglia di plastica da portare in spiaggia perché la ritiene più comoda. Negli chalet che l'hanno bandita sono stati messi dei dispenser che erogano acqua con cui si riempiono i thermos da portare sotto l'ombrellone. Per il resto, si sta tornando al vetro che, come tutte le cose, ha i suoi pro e i suoi contro».

fr. pas.
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Corriere Adriatico