L'estate secondo i ristoratori «Calo di turisti ma locali pieni»

L'estate secondo i ristoratori «Calo di turisti ma locali pieni»
LA STAGIONE FERMO Pieni, anzi, pienissimi. I ristoranti fermani traboccano letteralmente di gente. Turisti e locali che, in questi giorni d'estate, non rinunciano all'occasione di...

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LA STAGIONE
FERMO Pieni, anzi, pienissimi. I ristoranti fermani traboccano letteralmente di gente. Turisti e locali che, in questi giorni d'estate, non rinunciano all'occasione di un pranzo o di una cena fuori casa. Con Ferragosto e allerte meteo sfatate alle spalle, per i titolari è tempo di bilanci, in attesa di quello definitivo, a fine stagione. «Stiamo lavorando tantissimo dice Isabella Ferracuti dello chalet Sombrero di Lido di Fermo anche adesso abbiamo tutto pieno. C'è stata e c'è un sacco di gente. Il ristorante lavora a pieno regime. A Ferragosto è andata benissimo, era tutto completo e abbiamo preparato anche molti piatti da asporto. È davvero una bella stagione».

La provenienza
La Farracuti ricorda che «molti dei nostri clienti sono locali, ma ce ne sono anche tanti che vengono da fuori. Sono clienti affezionati che tornano da parecchi anni». Più locali che turisti anche ai tavoli del ristorante Emilio di Casabianca. «Da noi i clienti più o meno sono quelli», spiega il titolare Osvaldo Bei. «Complessivamente, il bilancio è positivo. In generale il lavoro c'è stato. Sta andando bene, anche se ci sono meno turisti rispetto agli anni passati. Ma alla fine sono stati compensati dalla gente del posto, che magari non è partita. La spesa è aumentata, sia per il cibo sia per i vini. Molto apprezzati sono quelli marchigiani». Il calo di turisti non è sfuggito neppure a Valerio Sandroni. «C'è meno gente rispetto agli altri anni dice il titolare dello Chalet Malù di Lido di Fermo ma il fine settimana, se il tempo è buono, si lavora sempre. Il Comune si sta dando da fare. Il problema sono le spese che sono troppe. È diventato tutto complicato. Vorresti fare di più, ma è difficile. Si lavora tre mesi e in quei tre mesi bisogna dare il meglio, ma, se sei fortunato, riesci giusto a rientrare con le spese».
Il borgo
A sud, anche quest'estate Torre di Palme è stata presa d'assalto dai turisti. «È abbastanza pieno fa sapere Patrizia Corradetti del ristorante Lu Focarò anche se all'inizio il tempo non è stato buono. C'è movimento. Si ferma anche chi è di passaggio e va da un'altra parte. Magari cena, dorme una notte e riparte, ma è comunque un modo per far conoscere questo posto». Arrivando al capoluogo, è soddisfatto per l'andamento della stagione Andrea Francavilla del ristorante-pizzeria La Fermanella: «In generale sta andando bene. La clientela è soprattutto del posto. Sono già due o tre anni che Fermo d'estate non si svuota, mentre prima diventava un deserto. La nuova giunta sta creando movimento. La città è più viva e la gente è invogliata a restare. Di turisti, invece, non ce ne sono molti. Di solito se ne vedono di più, soprattutto in questo periodo. Penso che il terremoto di maggio, proprio a riapertura della stagione, li abbia convinti a cambiare rotta».
L'albergo

Scarseggiano i clienti all'hotel Astoria. «Abbiamo periodi in cui lavoriamo molto di più», spiega il titolare Guido Tassotti. «Basta andare al mare per vedere che i turisti non ci sono. Le spiagge sono mezze vuote. Aver messo la tassa di soggiorno è stato un errore. Non tanto per i venti centesimi, visto che ormai ce l'hanno tutte le città, ma perché la facciamo pagare anche alle imprese che sono qui tutto l'anno e a professionisti che vengono in città per lavoro. Senza contare quello che costa a noi doverla applicare».
Francesca Pasquali
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Corriere Adriatico