L'ECONOMIA MACERATA «I matrimoni sono un'occasione di socialità che

L'ECONOMIA MACERATA «I matrimoni sono un'occasione di socialità che
L'ECONOMIAMACERATA «I matrimoni sono un'occasione di socialità che può favorire la diffusione del contagio da Coronavirus». È bastata questa frase pronunciata dal presidente...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
L'ECONOMIA
MACERATA «I matrimoni sono un'occasione di socialità che può favorire la diffusione del contagio da Coronavirus». È bastata questa frase pronunciata dal presidente del Consiglio Mario Draghi a mandare ancora in fibrillazione il mondo del wedding e degli eventi in generale. Si attende ora la cabina di regia che si terrà a Palazzo Chigi lunedì 17 maggio. «Una notizia che non ci voleva - conferma Daniela Perroni, wedding planner e titolare di Glamy Eventi -, soprattutto dopo aver visto le immagini delle feste dei tifosi per il calcio».

La pazienza
Il presidente Draghi ha chiesto di avere ancora pazienza: «Dopo l'annuncio ho ricevuto un messaggio dietro l'altro - ammette -, le coppie che si dovrebbero sposare tra metà giugno e metà luglio non sanno che fare. Siamo arrivati al punto di inviare le partecipazioni meno di un mese prima del matrimonio, col rischio che comunque poi si debba annullare o rimandare il tutto». Molte le perplessità e l'amarezza maturata: «Le feste si stanno facendo comunque in casa in quanto vietate nei ristoranti che si trovano a dover rifiutare le cerimonie, tutto questo non ha senso - spiega -, la proposta di protocollo individuata come Federmep e sotto la sigla Unanime (Unione nazionale associazioni matrimoni ed eventi) per dividere in sicurezza la festa dal pranzo non è stata per nulla presa in considerazione nonostante tutte le accortezze. Non ci si rende conto di come nel comparto lavorino migliaia di persone che stanno rischiando di perdere la stagione e di chiudere. Purtroppo non ci resta che aspettare».
Lo sfogo
Manuel Rossi è membro del direttivo nazionale dell'Associazione nazionale fotografi matrimonialisti, oltre che titolare dello studio Cosè Manuel Rossi a Tolentino, e descrive una situazione sempre più insostenibile: «Siamo passati dall'essere un punto di riferimento per chi si deve sposare a non saper più rispondere alle legittime domande dei clienti - ammette -, abbiamo rifiutato lavori, perso caparre ma comprendiamo la situazione come se fossimo al posto delle coppie che si devono sposare - dice -, non abbiamo strumenti per proporre soluzioni e anche solo 72 ore potrebbero voler dire una perdita ulteriore di denaro e la crescita di una esasperazione evidente».
Gli aspetti
Stagionalità e organizzazione sono infatti due aspetti fondamentali: «Siamo a fine maggio senza risposte e molte coppie decideranno di rimandare per non avventurarsi in un evento con molte incognite - continua -, in compenso le spese per noi sono rimaste, certo, le aziende più grandi assorbiranno il colpo, ma sono quotidiane le reazioni di colleghi che non ce la fanno più». Rabbia anche sul fronte della ristorazione: «Probabilmente chi prende queste decisioni non ha mai lavorato ed è ora di alzare la voce - attacca Alessio Bottacchiari, direttore di Villa Fornari a Camerino -, è da più di un anno che non si comprende la situazione e non è accettabile che non si possa lavorare così come lo si fa quotidianamente con le convenzioni o con gli ospiti dell'hotel. Ognuno per la sua capienza, rispettando le distanze, indossando la mascherina una volta alzati dal tavolo, potremo lavorare in sicurezza, di certo con una cerimonia più sobria, seduti al tavolo in quattro, come previsto dalle disposizioni. L'alternativa è che le persone ordinino da asporto e facciano i pranzi o le cene a casa correndo un rischio più alto di contagiarsi».
La speranza

Parole di speranza vengono da Andrea Agnetti, di Agnetti Boutique a Villa Potenza di Macerata: «Chi aveva intenzione di rimandare il proprio matrimonio in gran parte lo ha già fatto prima del 26 aprile - evidenzia -, la gente ha voglia di comprare vestiti e per tutto lo scorso mese ho notato un certo ottimismo e sono stati fatti molti acquisti. C'è fiducia che con la bella stagione e il caldo si prenderanno le decisioni giuste e si torneranno a celebrare matrimoni con le giuste disposizioni. Sono ottimista anch'io, ma, certo, attendiamo queste buone notizia prima possibile».
Andrea Mozzoni
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico