Iti, gli studenti si mobilitano «Più sicurezza nelle scuole»

Iti, gli studenti si mobilitano «Più sicurezza nelle scuole»
LA MANIFESTAZIONEFERMO A quasi sette mesi di distanza, gli studenti dell'Iti tornano a scioperare. Domani scenderanno di nuovo in strada. La manifestazione partirà dal biennio...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
LA MANIFESTAZIONE
FERMO A quasi sette mesi di distanza, gli studenti dell'Iti tornano a scioperare. Domani scenderanno di nuovo in strada. La manifestazione partirà dal biennio del Montani verso le 9. Identico a quello dello scorso 18 maggio il percorso che porterà centinaia di ragazzi davanti alla sede della Provincia, dove è previsto un incontro con i rappresentanti dell'ente. Organizzato dagli studenti dell'Iti insieme alla Rete degli studenti medi di Fermo, lo sciopero è stato allargato anche alle altre scuole superiori.

Il corteo
Al corteo parteciperanno anche alcuni professori del Montani. Il sequestro del triennio (i sigilli sono stati apposti il 30 novembre) ha riacceso i riflettori sulla questione nata dopo il crollo del tetto. Per ora i ragazzi rimasti senza aule sono stati divisi tra biennio, Meccanica e convitto. Il problema principale sono i laboratori, ospitati proprio al triennio e quindi inaccessibili. La scuola ha già chiesto il dissequestro di una parte dell'edificio, quella di Elettronica ed Elettrotecnica, fatta in cemento armato, dove si trovano le classi con i computer.
«Chiediamo chiarezza e soluzioni tempestive. Vogliamo capire perché il triennio è stato chiuso proprio adesso e senza preavviso. In Provincia, speriamo di incontrare anche i tecnici che si sono occupati dei controlli della struttura, per saperne di più», dice Giada Manieri, rappresentate d'istituto dell'Iti.
La classe
«La mia classe prosegue è stata spostata nel plesso di Meccanica. Lì c'è un solo laboratorio, ma per noi che facciamo Informatica e siamo in quinto i laboratori sono fondamentali. Finora non ci hanno detto niente di quello che è successo e di quello che ci aspetta. Anche i professori se lo chiedono. È una situazione che ha creato disagio non solo a noi studenti, ma anche a loro, che magari in un giorno hanno lezione in classi che ora si trovano in posti diversi e devono perdere un sacco tempo per spostarsi». «Alla manifestazione aggiunge la ragazza abbiamo invitato anche studenti, insegnanti e genitori di altre scuole. Perché adesso si parla dell'Iti, ma la sicurezza nelle scuole di Fermo riguarda tutti gli istituti».
Lo sciopero

Di scioperare, i ragazzi del Montani l'hanno deciso dopo l'assemblea d'istituto di venerdì scorso. «Hanno partecipato oltre 1.200 studenti. All'inizio il clima era tranquillo, poi gli animi si sono scaldati e qualche insegnante se l'è presa con la Provincia. Anche per questo i professori saranno alla manifestazione», racconta Eddi Tridi, coordinatore della Rete degli studenti medi di Fermo, che domani scenderà in strada insieme all'Iti. «Si è parlato aggiunge di un piano di emergenza a cui stanno lavorando preside e Provincia. Perché, essendo un istituto tecnico, l'Iti vive di laboratori. Mentre ora la didattica è fortemente compromessa». «Come sindacato dice ancora Tridi vogliamo che gli studenti abbiano un luogo fisso bene organizzato, in cui possano fare lezione. E soprattutto che nel territorio fermano vengano fatti controlli annuali negli istituti, perché, se i problemi diventano troppo grandi, a intervenire non si fa più in tempo». All'assemblea di venerdì c'era anche Stefano Pompozzi che domani incontrerà gli studenti. Il consigliere provinciale si è detto stupito dello sciopero. «Avevano chiesto spiega un tavolo tecnico. Eravamo rimasti che ci saremmo aggiornati a breve, appena ci fosse stata qualche novità. Poi mi hanno detto della manifestazione». «Ci sono aggiunge Pompozzi un'indagine e un sequestro in corso. Abbiamo incaricato un avvocato di accedere agli atti. Incontrerò gli studenti perché non abbiamo niente da nascondere, ma, a meno che entro martedì mattina non emergano altri elementi, rispetto a tre mesi fa non è cambiato niente».
Francesca Pasquali
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico