In biblioteca si fa la storia Il Liceo classico in vetrina

In biblioteca si fa la storia Il Liceo classico in vetrina
LA CULTURA FERMO Un patrimonio inestimabile, da catalogare e mettere a disposizione della città. È un percorso che prende per mano il passato e lo traghetta nel futuro quello...

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LA CULTURA
FERMO Un patrimonio inestimabile, da catalogare e mettere a disposizione della città. È un percorso che prende per mano il passato e lo traghetta nel futuro quello che sta portando avanti il Liceo classico Annibal Caro. Da un paio d'anni gli studenti della storica scuola fermana sono impegnati nella sistemazione dei circa quindicimila volumi della biblioteca d'istituto.

La storia
Si tratta di un cammino intrapreso insieme al Comune e alla biblioteca Spezioli, che fa parte dell'alternanza scuola-lavoro. Ieri pomeriggio nell'aula magna della scuola sono stati consegnati gli attestati di partecipazione ai ragazzi che hanno sperimentato quest'esperienza di crescita culturale e professionale. «La nostra ha esordito il preside Piero Ferracuti è la seconda biblioteca della città. Il Montani ha tremila libri in più di noi, ma non ha le cinquecentine e i libri storici», ha continuato con una punta di orgoglio. L'imponente fondo si è ampliato nel tempo e continua ad ampliarsi. «Finché lo Stato ci ha dato i fondi, la biblioteca è cresciuta. Ora che non ce li dà più, cerchiamo di farla crescere lo stesso», ha aggiunto il preside. Erede del Liceo napoleonico del 1802, l'Annibal Caro è stato fondato nel 1861. Prima di ospitare il Liceo classico, l'edificio di via Leopardi è stato scuola dei gesuiti, di cui ha conservato una parte del fondo librario. La biblioteca, nata insieme al Liceo, nel 1925 si è impreziosita con i circa seimila volumi di proprietà del conte fermano Luigi Sempronio. Un'acquisizione che fu incaricata dal Governo all'allora preside Santa Croce.
I secoli passati
Tra i preziosi volumi che andarono ad arricchire la biblioteca, anche cinquanta cinquecentine e libri del 600, 700 e 800, oggi fiori all'occhiello dell'Annibal Caro. «Per i ragazzi ha spiegato Ferracuti questa è l'opportunità di mettere mano a un patrimonio inestimabile, restando a scuola. Il progetto è iniziato lo scorso anno, è continuato quest'anno e proseguirà nel prossimo. Tutto grazie alla vicinanza e alla disponibilità della biblioteca comunale con cui abbiamo siglato un protocollo d'intesa». La collaborazione con la Spezioli non finisce, però, qui. I ragazzi del classico stanno infatti seguendo un corso per imparare a scrivere e inserire voci relative alla città su Wikipedia. Della partita fa parte anche la Provincia. La biblioteca del Liceo è infatti stata inserita nel sistema interprovinciale e gli studenti stanno anche lavorando alla digitalizzazione e catalogazione dei testi». Al riguardo, il vicepresidente della Provincia Stefano Pompozzi ha parlato di «un lavoro di livello e complimenti meritati». «L'alternanza scuola-lavoro ha aggiunto è un mondo vasto. All'interno ci sono esperienze belle. Alcune, però, un po' più grigie e altre ambigue. Penso che sia un mondo che vada rivisto».
Le lavagne Lim

La scuola che studia il passato, guarda sempre con maggiore interesse al futuro. Completato l'acquisto delle lavagne Lim (ce n'è una in ogni classe), l'attenzione in questo momento torna a puntarsi sulla biblioteca. «L'intenzione le parole del preside è di renderla fruibile alla cittadinanza, con il contributo volontario dei genitori. In questo modo la scuola si avvia a diventare punto di confronto e studio per la città». Un primo assaggio ci sarà sabato e domenica, quando il Liceo aprirà le sue porte per le giornate di primavera del Fai.
Francesca Pasquali
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Corriere Adriatico