IL RETROSCENA Lo chiamano tampone rapido. Perché con un elevato grado di

IL RETROSCENA Lo chiamano tampone rapido. Perché con un elevato grado di
IL RETROSCENALo chiamano tampone rapido. Perché con un elevato grado di attendibilità in soli 12 minuti è in grado di rivelare se una persona è positiva al virus SarsCov2,...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
IL RETROSCENA
Lo chiamano tampone rapido. Perché con un elevato grado di attendibilità in soli 12 minuti è in grado di rivelare se una persona è positiva al virus SarsCov2, quale sia la sua carica virale - così da identificare subito i pazienti maggiormente infettivi - e se abbia sviluppato gli anticorpi al nuovo coronavirus. È la novità che la prima giunta ufficiale della Regione di Acquaroli dovrebbe aver varato ieri pomeriggio nel quadro di un accordo con l'ordine dei farmacisti.

La sosta e l'aggiornamento
Dovrebbe, perché alla fine del consiglio terminato intorno alle 13 c'è stata una brevissima maggioranza. Poi dopo pranzo era annunciata la prima riunione dell'esecutivo. Ma da quello che è filtrato dai corridoi del settimo piano pare ci sia stato un aggiornamento intorno alle 20. Staccati i cellulari dell'assessore Saltamartini, della manager Di Furia e quello della d.g. Asur Storti bisogna andare avanti per deduzione. Già da domenica Saltamartini in conferenza Stato-Regioni aveva chiesto di poter inserire la possibilità di realizzare il tampone rapido in farmacia. Senza la ricetta del medico.
Si fa tutto in farmacia
Proposta bocciata dai tecnici di Palazzo Chigi: nel testo finale del dpcm l'opzione non compare. Ma anche all'uscita dall'aula, ieri mattina, Saltamartini era orientato ad andare avanti in solitaria. Il test è semplice: inizia e finisce in farmacia. L'operatore sanitario preleva il campione dal paziente con un tampone nasofaringeo e lo inserisce all'interno della piattaforma fornita dal kit che, in caso di infezione, rileverà la presenza dell'antigene tramite una reazione biochimica che mostrerà dopo circa 12/15 minuti un segnale fluorescente.
La sensibilità elevata
Questo segnale ha un grado di sensibilità elevato che permette non solo di rilevare l'eventuale presenza del virus, ma anche di fornire una indicazione della carica virale. Il risultato positivo deve poi essere inserito nel percorso canonico che porta al medico di base e/o al dipartimento di prevenzione e si conclude con il tampone molecolare, quello ufficiale. L'obiettivo della giunta segue la direzione indicata da Acquaroli ieri durante il suo intervento programmatico: «Il virus è sotto controllo» ha detto il presidente della Regione, anche se «il numero dei contagi negli ultimi giorni cresce in maniera importante ma sono per la maggior parte asintomatici». Secondo la Regione, pertanto, bisogna aumentare gli strumenti per dare la caccia agli asintomatici.
Ombre sul Covid Hospital

A margine del consiglio, l'assessore alla Sanità, Saltamartini aveva invece prospettato qualche ombra sull'utilizzo del Covid Hospital di Civitanova: «Dai report delle aziende sanitarie emerge che non c'è personale da inviare a Civitanova e se fosse inviato lì finirebbe per sguarnire gli altri presidi. Bisognerà vedere come allargare il numero di medici e infermieri. Il tampone rapido? È un servizio molto richiesto dai cittadini».
Andrea Taffi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico