IL RETROSCENA Arriverà un Sms, dicono. No, sarà una telefonata. Nella

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IL RETROSCENAArriverà un Sms, dicono. No, sarà una telefonata. Nella coalizione di centrosinistra se ne parla ma lo sanno in pochissimi e questa più che mai è l'ora del...

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IL RETROSCENA
Arriverà un Sms, dicono. No, sarà una telefonata. Nella coalizione di centrosinistra se ne parla ma lo sanno in pochissimi e questa più che mai è l'ora del silenzio. Mentre dalla parte grillina si preparano le risposte, si affilano i sì e i no. La notizia è questa: c'è un pontiere con un mandato. Una figura solida della coalizione, qualcuno dice del Pd, altri negano.

La figura del mediatore
Una figura affine, di rottura (per certi versi) capace di mettere paletti ma anche specchiata, il cui spessore è stato misurato anche negli ultimi mesi. Il profilo giusto per avere la prima opzione in questo dialogo tutto da costruire: sarà lui oggi a cercare uno dei tre vertici del Movimento Cinque Stelle nelle Marche (Fede, Emiliozzi e Mercorelli) per risondare il terreno e far partire una trattativa mai decollata. L'impresa è impossibile ma i vertici giallorossi da Roma vogliono questo e il centrosinistra ci riproverà.
La bonaccia apparente
Nei vertici del M5S delle Marche c'è bonaccia ma è solo apparente: il confronto sul cosa rispondere è iniziato e sta proseguendo. Per una questione di praticità si è scelto di tenere il muro compatto: quel che hanno detto Fede, Emiliozzi e Mercorelli è già stato detto. Inutile ripeterlo. Ma la prima mossa è troppo importante, non va sbagliata. Per il rispetto della base che è sovrana, il primo comandamento grillino. E poi per una questione di amor proprio. Non si parla con chi ha provato a fare il giro del palazzo (l'invito a Maggi alle riunioni di coalizione). Se davvero si vuole parlare non serve un invito garbato e dai toni misuratissimi. Serve sostanza. E una grillina che vuole restare copertissima, punta una frase letta sui giornali di ieri di Fabio Castaldo, un M5S di alto profilo, vice presidente del parlamento europeo: «Quando si apre una trattativa bisogna mettere da parte i nomi».
Come si può tradurre?

È traducibile in sedicesimi per le Marche? Dura, dicono in casa M5S. «Se debuttano soft possono scordarsi di parlare con noi e in bocca al lupo». E se parlassero di temi, come pretende il Movimento e anche se è tardissimo? Davvero bisognerebbe mettere da parte Mangialardi? «Sarebbe una testimonianza di spessore». E qui forse potrebbe aprirsi una breccia. Ma dopo aver immolato un governatore e aver trattato tre mesi per un candidato ce lo vedete il Pd che dice: sì, scusate, adesso ricominciamo daccapo?
a. t.
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Corriere Adriatico