Il punto è che non c'è un punto. Parlare del rinnovo del presidente dell'Autorità

Il punto è che non c'è un punto. Parlare del rinnovo del presidente dell'Autorità
Il punto è che non c'è un punto. Parlare del rinnovo del presidente dell'Autorità di sistema portuale Adriatico Centrale equivale sempre più a scrivere sull'acqua. A dieci...

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Il punto è che non c'è un punto. Parlare del rinnovo del presidente dell'Autorità di sistema portuale Adriatico Centrale equivale sempre più a scrivere sull'acqua. A dieci mesi e mezzo dalla scadenza del mandato di Rodolfo Giampieri, la poltronissima di Molo Santa Maria continua a essere in balia delle onde e, a questo punto, a serio rischio di commissario permanente. Di questo passo si rischia di non avere il presidente con pieni poteri neanche per Natale.

In secondo o terzo ordine
La consultazione tra ministro e governatori infatti è passata in secondo, se non terzo, ordine dopo la grande paura del G-day. Come che sia, la sostanza è che non si fa giorno: chi sale nella shortlist? Sicuramente il comandante della guardia costiera, l'ammiraglio Enrico Moretti. Scartato per l'ipotesi commissario a giugno, secondo il Pd sarebbe la figura autorevole, competente e capace di dialogo con il territorio. Ma non piace al centrodestra. Sicuramente Vincenzo Garofalo per ragioni di competenza (è ingegnere), esperienza diretta (è stato presidente di Authority) e capacità di dialogo (è stato nel centrodestra, poi Ap) ma è in lizza anche per andare a Catania dove però una parte di Forza Italia non lo gradisce.
Musso sempre in prima fila
Stabile è invece Enrico Musso, il docente di Economia dei Trasporti di UniGe, che era in prima fila a luglio e lì è rimasto. Anche se il gradimento del centrodestra, sempre alto, si è un po' sfumato: tra cattedra, direzione del centro italiano eccellenza logistica e infrastrutture, coordinamento della mobilità urbana sostenibile di Genova e altri incarichi non è sfuggito a nessuno che l'impegno da dedicare ad Ancona non occuperebbe il 200% che il governatore vorrebbe nei suoi desideri.
Tra quelli che scendono
Tra quelli che scendono invece il commissario di Catania, Chiovelli: ben referenziato a Roma, un po' meno in Sicilia dove pesa il giudizio del governatore Musumeci. Scende anche Stronati che aveva tutte le caratteristiche per essere l'uomo dialogante del territorio e ora è tornato in posizione di outsider: su di lui il veto dei Cinque Stelle che non vogliono nessuno pari o sotto lo standing di Africano. È sceso anche Di Sarcina, il segretario di La Spezia, molto stimato per radio-authority ma non semplice da far digerire al centrodestra che lo vede collegato alla presidente della commissione Trasporti della Camera, Paita (Italia Viva).
Le richieste di Acquaroli
Così mentre il docente di Amburgo, Acciaro ormai sembra essere rimasto indietro, una stella che invece potrebbe diventare più luminosa è quella di Greta Tellarini, unica donna tra i candidati, docente di Unibo che guida il master Trasporti e Logistica a Ravenna. Ma come lei ce ne sono anche altri: è stato considerato il curriculum di Gasperato, il rinnovato presidente di AssoInterporti, guida dell'Interporto di Verona.
In ascesa tra gli outsider

Un altro nome valutato è Manlio Guadagnolo, ex Cda della Società degli aeroporti della Calabria nel 2017 ma con un passato nel porto di Bari: è stato commissario aggiunto in Ap Bari (10 mesi nel 2006) e ad della Bari Porto Mediterraneo (dal giugno 2006 al marzo 2010), già concessionaria delle stazioni marittime e dei servizi di supporto ai passeggeri per traghetti e crociere.Siamo arrivati a 10 nomi, due settimane fa se ne contavano sette. Ce n'è abbastanza per andare oltre Natale considerato l'iter biblico di prammatica. Figuriamoci per vedere un segretario. Speriamo di essere smentiti.
Andrea Taffi
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Corriere Adriatico