Il Del Duca resta a prova di terremoto

Il Del Duca resta a prova di terremoto
L'IMPIANTOASCOLI Anche lo stadio Del Duca, come molte altre strutture...

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L'IMPIANTOASCOLI Anche lo stadio Del Duca, come molte altre strutture cittadine, ha sempre resistito all'urto dell'effetto-terremoto relativo alle diverse scosse telluriche registrate nell'arco degli ultimi decenni. Persino quando si è davvero temuto il peggio, nel 1972, quando il fortissimo terremoto si verificò proprio mentre lo stadio era affollatissimo durante una partita dell'Ascoli calcio. Fatto sta, però, che di necessità di riconsolidamento e di messa in sicurezza del principale impianto sportivo cittadino si è ritornati a parlare da più di dieci anni. Anni in cui si è cercato di prospettare soluzioni, prima anche con l'intervento di riqualificazione della curva nord, poi del previsto intervento sulla curva sud per arrivare alla ricostruzione della nuova tribuna est. Certo è che di fronte al rischio di potenziali cedimenti, si rende sempre più indispensabile accelerare i tempi di una totale messa in sicurezza, prima che sia troppo tardi. Giù nel 2005, si parlava di un Del Duca sofferente per gli acciacchi dell'età. E lo sottolineò in maniera ufficiale, anche il prefetto di allora . Si iniziò a parlare, quindi, di un progetto di riqualificazione che andasse oltre l'intervento di manutenzione straordinaria con il progetto di una struttura sportiva sul modello di quelle polifunzionali inglesi. Intanto, per la prima fase di messa in sicurezza dell'impianto, furono messi in bilancio 112.300 euro, mentre fu approvato in giunta un progetto preliminare per lo stadio del futuro. Nel successivo 2006, per essere più veloci e concreti, si approvò un progetto di risanamento delle due curve ( che non garantivano più la necessaria sicurezza richiesta dalle normative di legge. In bilancio fu prevista una cifra complessiva di circa 3 milioni di euro. Ma successivamene si decise di procedere con il miglioramento e il consolidamento esclusivamente della curva nord. Poi altri anni di attesa fino ad arrivare alla necessità di dover intervenire sulla curva sud, con inserimento nel Piano opere pubbliche. Infine, il colpo di coda e la decisione di mettere in freezer la riqualificazione della curva per ricostruire la tribuna est.

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Corriere Adriatico