IL CONTAGIO FANO Nell'ospedale Santa Croce è stato creato temporaneamente

IL CONTAGIO FANO Nell'ospedale Santa Croce è stato creato temporaneamente
IL CONTAGIOFANO Nell'ospedale Santa Croce è stato creato temporaneamente il reparto Medicina 2, dove sono stati ricoverati in attesa di trasferimento a Pesaro i 14 pazienti...

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IL CONTAGIO
FANO Nell'ospedale Santa Croce è stato creato temporaneamente il reparto Medicina 2, dove sono stati ricoverati in attesa di trasferimento a Pesaro i 14 pazienti risultati positivi al Covid 19, mentre erano ricoverati per altre patologie. Con loro al momento anche 3 infermieri sono stati infettati, mentre è in corso il campionamento a tappeto di tutto il personale, così come è stato fatto con tutti i degenti ricoverati nei reparti maschile e femminile. E' stata quindi creata una bolla in cui sono stati messi in isolamento i pazienti contagiati.

Non solo covid
«E' nostro compito ha dichiarato il primario Gabriele Frausini prestare tutte le cure necessarie a chi è stato coinvolto nella pandemia, ma di fare altrettanto anche per le persone che soffrono di altre malattie: la pressione delle patologie neoplastiche, di quelle cardiache, di quelle polmonari, del diabete, della insufficienza renale e altro è sempre molto forte. Ci sono persone che, nella prima fase del lockdown, pur di non andare in ospedale, si sono tenute addosso un infarto del miocardio. Ovviamente è una esagerazione, perché posso assicurare che il Santa Croce è un ospedale pulito, ma anche nel più pulito degli ospedali, gli accertamenti diagnostici effettuati con il tampone presentano una pur minima percentuale di rischio. Sono accertamenti sicuri a oltre il 90 per cento, ma qualche caso sfugge alla diagnosi esatta.
Non solo casi sospetti
Per questo ha aggiunto il dottor Frausini noi non ci accontentiamo di effettuare nei casi sospetti un primo tampone. Anche se questo dà un esito negativo, teniamo il degente in una zona grigia, finché un secondo tampone non confermi l'analisi precedente. Solo in questo caso interniamo il malato in reparto. L'attuale situazione è delicata, purtroppo abbiamo a che fare con un agente patogeno assai insidioso».
Le riunioni
Quanto accaduto nel reparto di Medicina del Santa Croce è oggetto di continue riunioni tra l'apparato organizzativo di Marche Nord; anche ieri se n'è tenuta una a cui ha partecipato il direttore sanitario dell'azienda Edoardo Berselli, il quale ha fatto presente come siano state assunte tutte le misure possibili in grado di contenere la diffusione del virus: è stata ridotta l'occupazione totale dei letti da 590 a poco più di 300 unità per rispettare la distanza minima tra paziente e paziente, la registrazione automatica della temperatura dei dipendenti all'accesso in ospedale, l'utilizzazione dei dispositivi di sicurezza in reparto, purtroppo ci sono dei limiti dovuti alla tecniche diagnostiche e questo rappresenta un limite pur piccolo di rischio».
I sindacati

Intanto le organizzazioni sindacali di categoria Fp Cgil, Cisl e Uil, preoccupate dalle notizie di positività al Covid 19 riscontrate tra degenti ed operatori del Santa Croce, hanno chiesto una informativa dettagliata ed urgente sulle misure adottate a tutela del personale e dei degenti; nel caso: se siano state apportate modifiche sostanziali al piano pandemico illustrato nel corso dell'incontro del 13 novembre scorso e se vi sia stata, nel mese corrente, una riduzione dei tamponi o un rallentamento nell'acquisizione dei risultati degli esiti degli accertamenti effettuati sul personale e sui pazienti ricoverati.
Massimo Foghetti © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Corriere Adriatico