«Il Comune sarà in campo anche con 45 dipendenti che hanno risposto positivamente all'interpello - sottolinea Foresi -, oltre al personale del magazzino comunale e dell'ufficio...
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Tutto in cassaforte
«Per me il 70-80 per cento della gente resterà a casa» sostiene Glauco Canali, storico tabaccaio di via De Gasperi, molto scettico (come tanti) nei confronti del piano di evacuazione. «Una bomba non può avere effetti deleteri nel raggio di un chilometro, non l'avrebbero lasciata lì tutto questo tempo. Credo sia un eccesso di zelo da parte del Comune». Ma Foresi replica: «Il piano di sicurezza è stato definito dalla prefettura che ha coordinato i vari enti, sulla base delle indicazioni fornite dagli artificieri, dunque va rispettato». Restano i disagi e le preoccupazioni della gente. «La domenica per me è un giorno lavorativo, perciò ho chiamato in Comune per sapere se sono previste provvidenze per i mancati introiti - spiega Canali -. Ovviamente mi hanno risposto di no. Ma ai ladri, ci pensa qualcuno? Per molti di loro sarà l'occasione della vita. Io metterò tutto in cassaforte e i soldi li porterò con me». La paura dei furti è molto diffusa anche agli Archi. «Prima di andarmene controllerò in soffitta, non vorrei che qualche malintenzionato si piazzi lì dalla sera prima» dice Emiliano Malaccari, assicuratore, che poi ci scherza su: «Andrò in un hotel a 5 stelle e poi chiederò il conto al sindaco».
Il Bomba Day per qualcuno è un'opportunità per una gita fuori porta. «Andrò da mia figlia a Vasto - fa Marino Spina, ex pescatore -. Il problema non è per me, ma per tanta gente che non può spostarsi o non sa dove andare». Cosimo Molinaro, classe 1930, sarà ospite della figlia da stasera. «Ma c'era bisogno di fare tutto questo caos? - si domanda -. Io sono di Sulmona, nel '45 le bombe mi sono cadute a dieci metri... Mi sembra che si sia esagerato». Fabrizio Andreani, titolare del negozio Computer New File e tifoso biancorosso, non si fa troppi problemi: «Partiremo presto per Cagli per vedere l'Anconitana: pranzo al ristorante, partita e la sera sarà tutto finito». Per i commercianti il danno economico è evidente. E allora c'è chi è corso ai ripari, come Danila Donati del Papero Bar che farà un turno no-stop, fino alle 7 di domani. «Alle 5 sforneremo brioche calde, chi vuole può prenotare dolci e salati - dice -. Poi chiuderemo e ce ne andremo, anche se sono sicura che molti, soprattutto gli stranieri senza parenti in zona, resteranno in casa».
Stefano Rispoli
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Corriere Adriatico